I risultati evidenziano che un maggiore livello di attività fisica è associato a un rischio ridotto di avanzamento della malattia e di mortalità generale
Oggi, grazie all’applicazione di tecniche avanzate come il deep learning, è possibile identificare nuovi “pattern mammografici” generati dall’IA che offrono predizioni di rischio più accurate rispetto ai metodi tradizionali
Il 2021 sarebbe stato fortemente condizionato dalle nuove ondate pandemiche e da una ripresa dell’attività dei servizi sanitari, che sarebbe diventata completa solo molti mesi dopo
È possibile prevedere chi, tra tutti, è più a rischio? Quali sono i fattori che rendono una situazione delicata? A queste domande ha risposto uno studio presentato al 2024 ASCO Quality Care Symposium
Da anni la comunità scientifica discute sull’opportunità di continuare a chiamare queste forme “tumori”, chiedendosi se non sia il caso di dare una denominazione diversa, più tranquillizzante
Nei pazienti con almeno 70 anni, l’aumento del rischio è sempre presente, è di notevole entità e non è contrastabile efficacemente con le normali strategie preventive quali l’assunzione dell’aspirinetta
Un fattore che poco considerato, ma che può avere conseguenze potenzialmente gravi sulla partecipazione agli studi clinici da assumere la denominazione di tossicità è quello da tempo o, in inglese, time-tossicity
Quantificare l'impatto del cancro attribuibile ai fattori dello stile di vita è importante per i programmi di prevenzione e le decisioni di salute pubblica
Contro il cancro al seno metastatico arrivano nuove speranze dalla ricerca italiana. Lo studio è stato condotto dal Dipartimento di Oncologia e Medicina molecolare dell’Iss
A dimostrare il link è uno studio Usa pubblicato su 'Cancer', rivista dell'American Cancer Society. Tra i nuovi ingressi nella lista del rischio anche 10 erbicidi
La tossicità finanziaria che può colpire i pazienti non è un effetto statico, ma varia nel tempo, così come a seconda delle condizioni del paziente e delle azioni di contrasto messe in campo per prevenirla
La biopsia è da sempre una parte cruciale del percorso diagnostico-terapeutico e, con le tecnologie per la profilazione genetica, lo è in misura ancora maggiore. Tuttavia accade di frequente che un tessuto sia analizzato a più riprese
Nel 2019 la FDA statunitense ha lanciato il progetto Orbis per razionalizzare i processi normativi al fine di accorciare i tempi necessari all’introduzione delle nuove terapie. Per alcuni Paesi i dati non consentono di trarre conclusioni
Le biobanche, negli ultimi anni, hanno assunto un ruolo sempre più ineludibile in oncologia e la potenza di calcolo dei computer rende questi strumenti ormai quasi insostituibili. Ma che cosa ne pensano i diretti interessati?
Che i Patient-Reported Outcomes rappresentino uno strumento ricco di potenzialità, ma anche difficile da mettere in pratica, lo ribadiscono gli studi, nei quali la tematica è affrontata da due punti di vista: quello dei pazienti e quello dei curanti
Fino a oggi sono stati condotti pochi studi per verificare l’effetto della dieta sull'andamento della malattia. Da questi sembra comunque emergere che la dieta non abbia alcun impatto. Ma è proprio così?
Gli studi condotti su pochi pazienti possono portare a una sovrastima degli effetti del farmaco in esame. inoltre, la progettazione dei trial dovrebbe sempre prevedere l’inclusione dei dati negativi
L’intelligenza artificiale potrebbe consentire di comprendere in tempi rapidi, e senza bisogno di test invasivi, qual è il tumore primario di metastasi di origine sconosciuta, che rappresentano tra il 3 e il 5% di tutti i tumori scoperti
L’incidenza di tumori secondari sarebbe infatti del 6,5% a tre anni di distanza dal trattamento, in linea con il rischio associato ai trapianti di cellule staminali, ossia con un approccio classico
Lo studio presentato indica diversi ambiti e soluzioni per cercare di prevenire o per contrastare la possibile tossicità finanziaria, nei pazienti che hanno avuto una diagnosi oncologica
Gli screening di popolazione sono gestiti da diversi attori, per raggiungere le fasce di popolazione più svantaggiate, che sono quelle tra le quali l’adesione alle campagne di screening è più bassa. Ma raggiungono gli obbiettivi assegnati loro?
Come dimostrato numerosi studi, moltissimi accessi da parte dei pazienti oncologici potrebbero essere evitati, con una corretta prevenzione, e dovrebbero esserlo, anche perché i costi associati sono elevati
Un incremento di tale portata non potrà essere contrastato solo con lo stile di vita e la prevenzione generica. Occorrerà una mobilitazione attiva dei governi, per orientare i settori di intervento cui dare la precedenza
Solo poco più del 7% dei pazienti accedono a una sperimentazione clinica, e anche se il dato è in aumento rispetto al passato, permangono non poche criticità e disparità sociali
Ricercatori di sei paesi hanno inserito le informazioni derivanti da tre grandi database europei relative a oltre 6.300 donne, al fine di prevedere il rischio di linfedema a tre anni da una procedura chirurgica o da una radioterapia
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