Al recente Congresso nazionale Sin illustrate da Simona Sacco (Eso) le novità nella gestione dell’ictus acuto, nel neuroimaging e nella prevenzione secondaria, con richiamo al Piano d’azione nazionale
Al Congresso Sin la disponibilità di nuove terapie preventive viene indicata come leva per ridurre frequenza e intensità degli attacchi e prevenire l’evoluzione verso l’emicrania cronica
Il primo studio randomizzato e controllato con placebo dimostra che la derivazione liquorale migliora la marcia nei pazienti anziani con idrocefalo normoteso idiopatico, con profilo di sicurezza accettabile.
Uno studio su Nature mostra che nella SLA il sistema immunitario attacca la proteina C9orf72. Il meccanismo apre la strada a strategie di immunomodulazione mirate.
Uno studio su Nature conferma sicurezza e segnali di efficacia per la terapia cellulare con neuroni dopaminergici da staminali embrionali nei pazienti con Parkinson
Lecanemab è una terapia capace di rallentare in modo significativo il declino cognitivo e funzionale, agendo direttamente sulle placche amiloidi, considerate uno dei meccanismi chiave della patologia
Il nuovo aggiornamento GBD 2021 quantifica in 2,8 miliardi le persone con disturbi di cefalea nel 2021: 2,0 miliardi con cefalea tensiva e 1,2 miliardi con emicrania
L’iniziativa nasce da un processo di consenso internazionale che ha coinvolto, attraverso una metodologia Delphi, oltre 70 esperti di diversi Paesi. I criteri rivisti forniscono una definizione operativa più chiara
Le ricadute in gravidanza erano più probabili in donne con alto tasso di ricaduta pre-gravidico e in quelle che avevano sospeso natalizumab o fingolimod prima del concepimento
La neuroriabilitazione, tradizionalmente destinata ai pazienti con esiti di ictus, traumi cerebrali e altre condizioni neurologiche, si propone oggi come modello per una medicina del futuro più “umana” e multidimensionale
Un rapporto elevato tra fosfo-tau e tau totale (p-tau/t-tau) nel liquido cerebrospinale dei pazienti con Parkinson de novo è associato a un rischio aumentato di sviluppare complicanze motorie
I risultati di fase 3 confermano e ampliano i dati dello studio TOPAZ di fase 2, suggerendo che una terapia mirata al muscolo come apitegromab possa rappresentare un’opzione aggiuntiva e ben tollerata
Il riconoscimento precoce e la presa in carico integrata sono fondamentali per favorire il recupero clinico nella maggior parte dei pazienti trattati con immunoterapia
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