Il programma QWINT include una serie di studi di fase 3, di non inferiorità in parallelo contro insulina basale giornaliera, relativi all’effetto dell’insulina settimanale Efsitora in una popolazione di pazienti affetti da DM2
I GLP-1 RA si presterebbero bene alla gestione a lungo termine di patologie croniche quali sono obesità e DM. Molti pazienti, tuttavia, interrompono precocemente queste terapie per varie motivazioni
Una recente revisione sistematica offre un esame completo delle fratture atipiche che si verificano in siti scheletrici diversi dal femore in pazienti sottoposti a terapia anti-riassorbitiva a lungo termine
I maggiori enti regolatori del farmaco non prevedono l’indicazione di questi farmaci nel trattamento delle alterazioni dei parametri seminali dei pazienti infertili, inclusi quelli con ipogonadismo secondario funzionale
Un recente studio ha valutato la prevalenza delle complicanze legate all’AGHD in pazienti non trattati con GHRT per confrontare il rischio con quello della popolazione generale
Un recente studio ha valutato efficacia e tollerabilità del cabozantinib in pazienti con carcinomi tiroidei scarsamente differenziati (PDTC) nel contesto clinico reale
I risultati dello studio sostengono l’implementazione del plozasiran come opzione terapeutica per l'ipertrigliceridemia grave, con l'obiettivo di prevenire la pancreatite acuta nei pazienti con FCS
Sono finalmente disponibili in Italia nuovi farmaci attesi da tempo: in particolare, gli agonisti del recettore GLP-1 e ora anche i dual agonist, queste terapie cambiano l’approccio clinico al contrasto dell'obesità
Una volta che gli studi clinici randomizzati controllati (RCT) confermano il beneficio di un intervento, un'efficace traduzione delle conoscenze garantisce che la popolazione generale ne tragga beneficio
Ci si chiede se ci sia un possibile razionale nell’associazione tra semaglutide e la neuropatia ottica ischemica anteriore non arteritica: tra le evidenze cliniche disponibili vi sono alcuni studi retrospettivi osservazionali
Sebbene la terapia con statine rappresenti ad oggi il trattamento di prima linea per la riduzione del colesterolo LDL e del rischio cardio-vascolare nei pazienti con diabete, diversi studi hanno dimostrato che si associa a un aumento dose-dipendente
I progressi nelle terapie anti-virali nell'ultimo decennio hanno ridotto i casi di HCC legati a infezione. Per contro, sono diventate più frequenti e principale causa di HCC le epatopatie metaboliche e steatosiche non legate all'alcool
Numerose evidenze suggeriscono che i livelli di vitamina D nella donna durante la gravidanza correlino con la densità ossea e/o il contenuto minerale osseo dei bambini durante l’infanzia
Considerato il rischio fratturativo elevato, la nota AIFA 79 rimborsa i farmaci osteo-attivi per i pazienti di età ≥ 50 anni in terapia steroidea a una dose ≥ 5 mg/die di prednisone, anche se per i dati sarebbe opportuno pensarci fin dai 2.5 mg/die
Sfruttare l’effetto dei farmaci disponibili per la cura dell’obesità e del diabete di tipo 2 anche per la cura delle complicanze a essi correlate è uno degli obiettivi crescenti della ricerca degli ultimi anni
L’uso protratto di corticosteroidi per più di tre mesi comporta un incremento significativo del rischio di insufficienza surrenalica, con una probabilità superiore di sei volte rispetto ai soggetti trattati con farmaci non steroidei
Nella fisiopatologia dell’obesità, in seguito all’assunzione di cibo si verifica un aumento dei livelli di leptina prodotta dagli adipociti, che stimola la produzione di pro-opio-melanocortina nel nucleo arcuato dell’ipotalamo
Negli ultimi anni si è cercato di approfondire se una maggiore esposizione della popolazione ai glucocorticoidi endogeni potesse contribuire all’insorgenza di disordini metabolici e all’aumento del rischio cardiovascolare
Tirzepatide ha ridotto il rischio di un end-point composito di morte cardiovascolare e peggioramento di HF rispetto a placebo in pazienti affetti da HFpEF e obesità
Eccesso ponderale, insulino-resistenza, iperglicemia e infiammazione cronica potrebbero giocare un ruolo determinante nella patogenesi dell’osteo-artrosi in pazienti con patologie metaboliche
Il fattore di crescita insulino-simile o somatomedina C è l’ormone peptidico di origine soprattutto epatica tramite il quale si esegue il monitoraggio dell’attività di malattia nei pazienti affetti da acromegalia
Recentemente è stata introdotta la nomenclatura “Malattia Epatica Steatosica Associata a Disfunzione Metabolica” per definire un quadro caratterizzato da steatosi epatica in assenza di altre cause di steatosi epatica
L’obesità è una patologia cronica ingravescente e recidivante, la cui prevalenza è in continuo aumento. Si può associare a diverse complicanze metaboliche e non
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