Il deficit di GH nell’adulto (AGHD) è associato ad aumentato rischio di complicanze metaboliche e cardio-vascolari (CV), tra cui diabete mellito, dislipidemia, ipertensione, steatosi epatica non alcolica, osteoporosi e mortalità precoce. Nonostante sia stato dimostrato che la terapia sostitutiva con GH (GHRT) migliori almeno alcuni di questi esiti, molti pazienti rimangono non trattati.
Un recente studio ha valutato la prevalenza delle complicanze legate all’AGHD in pazienti non trattati con GHRT per confrontare il rischio con quello della popolazione generale e identificare i fattori predittivi per lo sviluppo di complicanze.
Lo studio osservazionale retrospettivo, basato sul database Medical Data Vision, ha valutato 8809 (56.5% donne, età media 55.7 anni), di cui è riportato che il 34.8% presentava una storia di neoplasia ipofisaria, il 7.3% era stato sottoposto a intervento chirurgico e il 4.5% a radioterapia.
La prevalenza delle complicanze è stata confrontata con i dati della popolazione generale giapponese del 2020. Sono state utilizzate curve di Kaplan-Meier e modelli di Cox per valutare i fattori di rischio, aggiustando per età, sesso e comorbilità. È stato considerato il periodo da aprile 2008 a settembre 2022.
Rispetto alla popolazione generale, i pazienti con AGHD mostrano una maggiore prevalenza di dislipidemia (22.0% vs 3.9%), diabete mellito (9.3% vs 3.6%), osteoporosi (4.8% vs 1.3%) , fratture (4% vs 0.9%), patologie cerebro-vascolari (3.4% vs 1.7%), depressione (3.4% vs 1.7%) e cardiopatia ischemica (3% vs 1.2%).
Le curve di Kaplan-Meier mostrano un rischio significativamente più alto di complicanze nei pazienti con AGHD, specie se diabetici.
Il sesso femminile è emerso come predittore indipendente per osteoporosi e fratture, il diabete è associato a maggior rischio di eventi CV e mortalità, mentre l’età avanzata risulta correlata a tutte le complicanze tranne intolleranza glucidica ed epatopatie.
La metodologia real-world, seppur con dei limiti, rafforza la validità esterna dei risultati, rendendoli generalizzabili alla pratica quotidiana. Questo studio conferma che l’AGHD non trattato è un fattore di rischio indipendente per complicanze metaboliche e CV, ribadendo l’importanza di un approccio multi-disciplinare per una diagnosi tempestiva.
In conclusione, i pazienti con AGHD non trattato presentano prevalenza significativamente più alta di complicanze metaboliche e CV rispetto alla popolazione generale, nonostante fattori di rischio simili. Il basso tasso di prescrizione di GHRT suggerisce un’opportunità terapeutica mancata.
La discrepanza tra evidenza e pratica clinica nella GHRT richiede interventi educativi e organizzativi, soprattutto in contesti con risorse limitate. Questa evidente lacuna terapeutica suggerisce la necessità di maggiore consapevolezza tra i clinici sull’impatto dell’AGHD e sui benefici della terapia sostitutiva. Futuri studi dovrebbero valutare se l’implementazione della GHRT, in soggetti adulti con documentato deficit di GH e in assenza di controindicazioni, modifichi effettivamente l’esito cardio-metabolico e la sopravvivenza in questa popolazione.
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