La gestione dell'osteopenia nella donna in post-menopausa rappresenta una sfida clinica. In questa popolazione, considerata a rischio intermedio, è necessaria un'attenta valutazione del bilancio tra benefici e potenziali effetti avversi dell'intervento farmacologico.
Una ricerca recente ha valutato la capacità di una singola somministrazione precoce di zoledronato di prevenire le fratture vertebrali e mantenere i livelli di densità minerale ossea (BMD) in questa popolazione.
Lo studio propone un approccio preventivo innovativo e pragmatico, suggerendo che una sola infusione di zoledronato può fornire protezione sostanziale e duratura per un decennio.
Lo studio ha incluso 1054 donne post-menopausa di 50-60 anni con T-score (vertebrale o femorale) < 0 e > -2.5; le partecipanti sono state randomizzate in tre gruppi:
• zoledronato al basale e a 5 anni (gruppo ZOL-ZOL);
• zoledronato al basale e placebo a 5 anni (ZOL-PLB);
• placebo al basale e a 5 anni (PLB-PLB).
Le donne hanno compilato un questionario semestrale su fratture, valutazione clinica quinquennale con misurazione di peso e altezza ed esecuzione di radiografia rachidea e DXA, dosaggio ogni 30 mesi dei marcatori di turnover scheletrico.
Dopo 10 anni di follow-up, l’incidenza di fratture vertebrali morfometriche era ridotta significativamente con zoledronato, somministrato sia in dose singola che con richiamo a 5 anni (RR ~0.59–0.56), e anche l’incidenza di fratture cliniche e di fratture osteoporotiche maggiori era inferiore nei gruppi trattati.
Anche la BMD ha avuto un incremento sostanziale dopo una singola infusione, mantenendosi nel tempo.
Con la seconda somministrazione di zoledronato i benefici aggiuntivi sono risultati più modesti, più evidenti nel mantenimento della soppressione del turnover osseo che in ulteriori guadagni densitometrici.
Lo studio suggerisce quindi una strategia di prevenzione primaria nelle donne in post-menopausa con osteopenia che, grazie alla bassissima frequenza di somministrazione (una o due infusioni in 10 anni), potrebbe favorire un’aderenza ottimale al trattamento, superando uno dei principali ostacoli delle terapie anti-riassorbitive a lungo termine. Zoledronato si conferma un farmaco altamente efficace, sicuro, persistente e conveniente, adatto a un possibile approccio basato sulla popolazione. Questo utilizzo potrebbe rappresentare un cambio di paradigma nelle politiche di prevenzione dell’osteoporosi, integrando un intervento precoce con l’alta aderenza terapeutica.
Sebbene servano conferme in contesti più eterogenei, questi risultati rafforzano l’ipotesi che l’intervento mirato e precoce nelle donne con osteopenia post-menopausale possa essere non solo clinicamente efficace, ma anche sostenibile a livello di salute pubblica.
BIBLIOGRAFIA: Bolland MJ, Nisa Z, Mellar A, et al. Fracture prevention with infrequent zoledronate in women 50 to 60 years of age. N Engl J Med 2025, 392: 239-48.