Secondo uno studio i livelli presenti nel cervello delle persone con demenza risultano essere "3-5 volte superiori" rispetto a chi non ha questa diagnosi
Un recente studio pubblicato su "JAMA Neurology" ha evidenziato che un singolo attacco ischemico transitorio può essere associato a un declino cognitivo a lungo termine
Spingere sulla ricerca per sviluppare cure innovative per le malattie neurologiche e psichiatriche. È il messaggio di Robert Giovanni Nisticò intervenuto alla presentazione dell’Intergruppo parlamentare “One Brain”
Si tratterebbe dei cosiddetti “granuli di stress”, accumuli di RNA e proteine che interferirebbero con molti meccanismi cellulari. Identificarli potrebbe portare a diagnosi e terapie precoci
Una breve esposizione a elevate concentrazioni di polveri sottili può compromettere l’abilità di concentrarsi, di evitare distrazioni e di interpretare le emozioni degli altri
I brevi dati dei sensori indossabili, combinati con modelli di machine learning, possono prevedere il rischio di cadute negli individui con malattia di Parkinson fino a cinque anni
Uno studio riporta dati preliminari sulla relazione tra la possibilità di sperimentare episodi depressivi peripartum (Ppd) e la predisposizione genetica a fluttuazioni ormonali
La stimolazione cerebrale profonda ha portato significativi miglioramenti nei movimenti degli arti inferiori in due pazienti con gravi lesioni al midollo spinale
Con Giancarlo Comi "La comunità perde non solo un grande scienziato, ma anche un mentore e una guida per le future generazioni di neurologi e ricercatori”
L'evento ha sottolineato come la ricerca continua e l'applicazione clinica avanzata stiano migliorando significativamente la qualità di vita dei pazienti
Il legame risulta evidente soprattutto durante le fasi più critiche dello sviluppo neurologico, come quello prenatale e la prima infanzia. È quanto afferma un nuovo studio
I disturbi neurodegenerativi stanno diventando sfide sempre più urgenti per la medicina. Il botrillo, con il suo particolare ciclo vitale, rappresenta un laboratorio naturale per studiare queste malattie
Sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e cura delle malattie neurologiche è il principale obiettivo della Giornata Nazionale della Neurologia
In un recente studio condotto presso il Norton Neuroscience Institute Memory Center, un gruppo di ricercatori ha trattato 71 pazienti con lecanemab, rivelando risultati promettenti e aree di miglioramento
Uno studio getta luce su quello che succede dopo una lesione cerebrale: una parte del cervello si addormenta, quindi riuscire a “risvegliare” le zone dormienti migliorerebbe l'efficacia degli interventi di riabilitazione
Un innovativo protocollo sperimentale dell'IRCCS di Negrar propone un approccio non invasivo per ridurre o eliminare gli spasmi muscolari causati da lesioni cerebrospinali
Uno studio pubblicato su Neurology evidenzia l'importanza del trattamento dell'ipertensione per ridurre il rischio di Alzheimer e delle altre forme di demenza
Sviluppato su più di 1000 cervelli umani, il sistema permette di studiare la corteccia cerebrale in un modo mai visto prima. Con una risonanza magnetica funzionale il sistema offre una replicabilità e riproducibilità superiori rispetto ai modelli esistenti
Due studi diversi esplorano i nuovi fattori su cui si concentra la scienza per identificare interventi mirati che possano proteggere da queste patologie chi è maggiormente esposto e aiutare un invecchiamento più in salute
Le analisi hanno rivelato proteine specifiche per la malattia di Alzheimer, oltre a identificare proteine che potrebbero indicare infiammazioni, danni neuronali e altre alterazioni nei processi fisiologici umani
Il modello, denominato Predictive Prognostic Model, è stato validato utilizzando dati reali raccolti in contesti clinici e si basa su test cognitivi e imaging cerebrale strutturale a basso costo, facilmente accessibili in ambito clinico
In seguito a un’esperienza traumatica, nel cervello si forma un ricordo dell’evento che racchiude due principali componenti: la rappresentazione consapevole di ciò che è accaduto e la valenza emotiva associata all’episodio
Ocrelizumab ha trasformato il trattamento della sclerosi multipla, essendo stata la prima terapia anti-CD20 approvata per questa patologia. Oggi, con l’approvazione della formulazione sottocutanea, la terapia diventa ancora più semplice
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