Sensibilizzare la popolazione sull’importanza della prevenzione e cura delle malattie neurologiche è il principale obiettivo della Giornata Nazionale della Neurologia
In un recente studio condotto presso il Norton Neuroscience Institute Memory Center, un gruppo di ricercatori ha trattato 71 pazienti con lecanemab, rivelando risultati promettenti e aree di miglioramento
Uno studio getta luce su quello che succede dopo una lesione cerebrale: una parte del cervello si addormenta, quindi riuscire a “risvegliare” le zone dormienti migliorerebbe l'efficacia degli interventi di riabilitazione
Hli inibitori del co-trasportatore sodio-glucosio-2, utilizzati per trattare il diabete di tipo 2, potrebbero anche prevenire la demenza, con benefici che aumentano con la durata del trattamento
Questo studio si distingue per la sua rilevanza clinica in quanto i PPM potrebbero colmare una lacuna significativa nella gestione delle commozioni cerebrali nei giovani
Un innovativo protocollo sperimentale dell'IRCCS di Negrar propone un approccio non invasivo per ridurre o eliminare gli spasmi muscolari causati da lesioni cerebrospinali
Uno studio pubblicato su Neurology evidenzia l'importanza del trattamento dell'ipertensione per ridurre il rischio di Alzheimer e delle altre forme di demenza
Il farmaco, voranigo, viene utilizzato per trattare una forma di cancro al cervello, chiamata glioma di grado 2 IDH-mutante, in pazienti che hanno subito un intervento chirurgico
Sviluppato su più di 1000 cervelli umani, il sistema permette di studiare la corteccia cerebrale in un modo mai visto prima. Con una risonanza magnetica funzionale il sistema offre una replicabilità e riproducibilità superiori rispetto ai modelli esistenti
Due studi diversi esplorano i nuovi fattori su cui si concentra la scienza per identificare interventi mirati che possano proteggere da queste patologie chi è maggiormente esposto e aiutare un invecchiamento più in salute
Un recente studio sottolinea l'importanza di un controllo continuo e rigoroso della pressione arteriosa per prevenire l'insorgenza dell'ictus, una delle principali cause di mortalità e disabilità nel mondo
Le analisi hanno rivelato proteine specifiche per la malattia di Alzheimer, oltre a identificare proteine che potrebbero indicare infiammazioni, danni neuronali e altre alterazioni nei processi fisiologici umani
Il modello, denominato Predictive Prognostic Model, è stato validato utilizzando dati reali raccolti in contesti clinici e si basa su test cognitivi e imaging cerebrale strutturale a basso costo, facilmente accessibili in ambito clinico
Tirzepatide rappresenta una possibile soluzione alla riduzione dei fenomeni legati all'apnea ostruttiva del sonno caratterizzata da collassi ripetuti della faringe durante il sonno
In seguito a un’esperienza traumatica, nel cervello si forma un ricordo dell’evento che racchiude due principali componenti: la rappresentazione consapevole di ciò che è accaduto e la valenza emotiva associata all’episodio
Ocrelizumab ha trasformato il trattamento della sclerosi multipla, essendo stata la prima terapia anti-CD20 approvata per questa patologia. Oggi, con l’approvazione della formulazione sottocutanea, la terapia diventa ancora più semplice
Uno studio ha identificato nuovi biomarcatori plasmatici minimamente invasivi per la diagnosi di demenza frontotemporale e sclerosi laterale amiotrofica, aprendo nuove prospettive per la diagnosi precoce
Secondo una ricerca, un semplice test ematico, aiutato dall'uso dell'intelligenza artificiale, sarebbe in grado di individuare la malattia di Parkinson fino a 7 anni prima dell'insorgenza dei sintomi
La ricerca ha evidenziato come la storia familiare possa influenzare significativamente il rischio di sviluppare questa forma di demenza, con un particolare accento sulla differenza tra eredità materna e paterna
La storia riproduttiva non è isolata dal resto della vita di una donna, ma è intrecciata con la sua salute prima e dopo la gravidanza e si espande fino al cervello e alla vecchiaia
L'associazione tra sintomi depressivi prolungati e declino cognitivo è complessa e richiede ulteriori ricerche per chiarire i meccanismi sottostanti e sviluppare interventi efficaci
I ricordi recenti di due eventi di paura uditiva ravvicinati condividono insiemi neuronali sovrapposti nell'amigdala basolaterale e sono funzionalmente collegati
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