
Trastuzumab deruxtecan di Daiichi Sankyo e AstraZeneca è stato approvato nell'Unione Europea come monoterapia per il trattamento di pazienti adulti con adenocarcinoma dello stomaco o della giunzione gastroesofagea avanzato HER2-positivo, che hanno ricevuto un precedente trattamento a base di trastuzumab.
Ogni anno vengono diagnosticati circa 136.000 casi di carcinoma gastrico in Europa e circa un tumore gastrico su cinque è HER2-positivo. Il trattamento di prima linea raccomandato in UE per il carcinoma gastrico avanzato o metastatico HER2-positivo è la chemioterapia in associazione con trastuzumab, un farmaco anti-HER2, che ha dimostrato un miglioramento degli outcomes se aggiunto alla chemioterapia. Per i pazienti in cui, nonostante i trattamenti, il carcinoma gastrico progredisce, prima dell'approvazione di trastuzumab deruxtecan, in UE non esistevano altri trattamenti anti-HER2 approvati.
Trastuzumab deruxtecan è un anticorpo farmaco-coniugato (ADC), sviluppato e commercializzato congiuntamente da Daiichi Sankyo e AstraZeneca, specifico per il recettore HER2. Realizzato con l'impiego della tecnologia DXd brevettata da Daiichi Sankyo, il farmaco è l'ADC leader del portfolio oncologico di Daiichi Sankyo e il programma più avanzato tra gli ADC di AstraZeneca. È costituito da un anticorpo monoclonale coniugato con un legame stabile ad un inibitore della topoisomerasi I, un derivato dell'exatecan, tramite un linker tetrapeptidico clivabile in maniera selettiva all'interno della cellula tumorale.
Trastuzumab deruxtecan è stato approvato in più di 40 Paesi per il trattamento di pazienti adulte con carcinoma mammario HER2-positivo non resecabile o metastatico che hanno ricevuto uno o più precedenti regimi di trattamento a base di anti-HER2, sia in fase metastatica che neo-adiuvante o adiuvante, e che hanno sviluppato una recidiva di malattia durante o entro sei mesi dal completamento della terapia.
A marzo 2019, Daiichi Sankyo e AstraZeneca hanno finalizzato una collaborazione a livello globale al fine di sviluppare e commercializzare congiuntamente trastuzumab deruxtecan, a cui si è aggiunto datopotamab deruxtecan a luglio 2020 . L'accordo riguarda tutto il mondo, eccetto il Giappone, dove Daiichi Sankyo manterrà i diritti esclusivi per ciascun ADC. Daiichi Sankyo sarà unica responsabile per la produzione e la fornitura di trastuzumab deruxtecan e datopotamab deruxtecan. Le domande di autorizzazione per trastuzumab deruxtecan nel trattamento dei carcinomi mammario, polmonare non a piccole cellule e grastrico, sono attualmente in fase di valutazione in diversi Paesi
L'approvazione da parte della Commissione Europea fa seguito al parere positivo espresso dal Comitato per i Medicinali ad Uso Umano (CHMP) emesso a novembre 2022, e si basa sui risultati degli studi di fase 2 DESTINY-Gastric02 e DESTINY-Gastric01.
Nello studio DESTINY-Gastric01, condotto in pazienti in Giappone e Corea del Sud, il trattamento con trastuzumab deruxtecan ha determinato un tasso di risposta obiettivo (ORR) del 40,5% rispetto al 11,3% con la chemioterapia. La durata mediana della risposta (DoR) mediana è stata di 11,3 mesi con trastuzumab deruxtecan rispetto ai 3,9 mesi con la chemioterapia. I pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan hanno registrato una riduzione del 41% del rischio di morte rispetto ai pazienti trattati con la chemioterapia.
Nello studio DESTINY-Gastric02, condotto in Nord America e Europa, il trattamento (6,4 mg/kg) ha portato a un tasso di risposta obiettiva confermata (cORR) del 41,8%, come valutato dalla revisione centrale indipendente. La DoR è stata di 8,1 mesi.
In entrambi gli studi, i profili di sicurezza osservati nei pazienti trattati con trastuzumab deruxtecan sono stati in linea con quelli precedentemente osservati in altri studi e non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.
Ken Keller, Capo Globale Oncologia, Presidente e CEO di Daiichi Sankyo, ha affermato "Con questa approvazione possiamo ora offrire ai pazienti con tumore gastrico HER2-positivo precedentemente trattati, una terapia con un'efficacia clinicamente significativa".