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Ludovico Docimo, professore ordinario di Chirurgia generale e presidente della Scuola di Medicina dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, il nuovo presidente della Società Italiana di Chirurgia (SIC). L’insediamento è avvenuto durante il 127° Congresso nazionale della Società, svoltosi a Bari.
Nel suo primo intervento, Docimo ha richiamato l’attenzione sulla crisi vocazionale dei giovani medici verso le discipline chirurgiche. “Chi eseguirà gli oltre quattro milioni di interventi chirurgici che ogni anno vengono realizzati nel nostro Paese?”, ha domandato, sottolineando che la chirurgia resta “una professione tanto indispensabile quanto affascinante”, dai trapianti e dall’oncologia fino agli interventi per le patologie croniche.
I dati, ha spiegato, mostrano un quadro critico: fino al 2024 meno del 50% dei posti nelle scuole di specializzazione risultava coperto e circa il 20% degli iscritti abbandonava il percorso formativo. Tuttavia, nel 2025 si registra un primo segnale positivo: le iscrizioni preliminari in chirurgia generale hanno raggiunto il 64%, trainate dall’innovazione tecnologica e dalle riforme in materia di colpa medica.
“È un segnale di speranza – ha affermato Docimo – ma non possiamo abbassare la guardia. Nei prossimi anni il chirurgo sarà richiestissimo e dobbiamo colmare le carenze strutturali che interessano tutti gli ambiti.”
Il nuovo presidente ha inoltre evidenziato la crescente presenza femminile in chirurgia, con una quota di donne superiore a quella maschile tra le nuove generazioni: “Un segno di cambiamento culturale e della caduta di vecchi pregiudizi”.
Con la nuova presidenza, la SIC punta a rafforzare il proprio ruolo di riferimento scientifico e professionale per la chirurgia italiana, promuovendo formazione, ricerca e innovazione al servizio della sanità e dei pazienti.