Professione medica
Estate
18/07/2025

Bere acqua molto fredda fa male? La Fnomceo smonta i falsi miti

Dalla digestione alla congestione, cosa c’è di vero sulle paure legate all’acqua fredda. A rispondere è la rubrica “Dottore, ma è vero che...?” della Fnomceo

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Bere acqua fredda non comporta rischi per la salute nei soggetti sani e non interferisce con la digestione. È quanto chiarisce la rubrica “Dottore, ma è vero che...?” della Federazione nazionale degli Ordini dei medici (Fnomceo), che torna sul tema in estate per smontare i più comuni falsi miti legati al consumo di acqua ghiacciata. Non esistono evidenze scientifiche, spiegano gli esperti, che colleghino l’acqua fredda a congestioni, mal di gola o disturbi gastrointestinali, fatte salve alcune eccezioni in pazienti con patologie specifiche. Si tratta, comunque, di reazioni soggettive che non indicano un danno effettivo alla salute. Lo stesso vale per il consumo di ghiaccioli dopo i pasti: non esistono prove che suggeriscano un impatto negativo sulla digestione, anche se un’assunzione eccessiva o troppo rapida può generare un lieve senso di fastidio, specialmente in chi ha uno stomaco particolarmente sensibile. Un altro luogo comune molto diffuso è l’idea che l’acqua fredda possa causare mal di gola o raffreddore. In realtà, le infezioni delle vie respiratorie sono provocate da virus, non dalla temperatura delle bevande. Bere acqua fredda, dunque, non aumenta il rischio di ammalarsi. Nemmeno la cosiddetta congestione – spesso evocata come pericolo in caso di bevute fredde dopo uno sforzo fisico – trova conferma in studi scientifici solidi. Il fenomeno descritto, ovvero un rallentamento della digestione dovuto a un brusco calo della temperatura corporea, è raramente documentato in modo chiaro e si può facilmente evitare semplicemente concedendosi qualche minuto di recupero prima di bere e sorseggiando con calma.

Tuttavia, ci sono alcune condizioni in cui è preferibile scegliere acqua a temperatura ambiente. Chi soffre di emicrania, per esempio, potrebbe vedere scatenarsi un attacco a causa del contatto con bevande troppo fredde. Lo stesso vale per chi è affetto da disturbi dell’esofago, come l’acalasia, patologia rara in cui i muscoli della parete esofagea non riescono a spingere correttamente il cibo verso lo stomaco. In questi casi, il freddo può peggiorare la deglutizione o causare spasmi. Va però ricordato che l’acqua fredda, oltre a non essere dannosa per la maggior parte delle persone, ha anche alcuni benefici. Può aiutare a rinfrescare il corpo nei mesi più caldi e a reintegrare i liquidi persi con la sudorazione. In ambito sportivo, è considerata particolarmente utile per regolare la temperatura corporea in modo più efficace rispetto all’acqua a temperatura ambiente. Alcuni studi hanno inoltre osservato che bere acqua fredda può provocare un temporaneo aumento della pressione arteriosa, soprattutto nei giovani adulti sani, suggerendo un possibile utilizzo in situazioni di pressione bassa. Si tratta però di ipotesi ancora in fase di studio, che richiedono ulteriori conferme prima di essere adottate come indicazioni cliniche. In definitiva, un sorso d’acqua ghiacciata in una giornata afosa non è un gesto pericoloso, ma va inserito in un contesto di ascolto del proprio corpo. Se si è in salute, non ci sono controindicazioni. Se invece si è soggetti a particolari disturbi, meglio preferire soluzioni meno estreme.

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