"I finanziamenti fatti da questo Governo per salvaguardare il SSN rischiano di essere vanificati da una dimenticanza che tradisce una visione miope e parziale di sistema." È con queste parole che l'Intersindacale dei Dirigenti Medici, Veterinari e Sanitari attacca il Ministero della Salute, Schillaci, e il Governo in merito alla Legge di Bilancio in discussione. Al centro della protesta c'è la persistente e "ingiustificata" disparità nel finanziamento dell'Indennità di Specificità tra Medici e Veterinari da un lato, e gli altri Dirigenti Sanitari (come psicologi, farmacisti, biologi, chimici e fisici) dall'altro.
La coalizione di sigle sindacali – che include ANAAO-ASSOMED, FEDERAZIONE CIMO-FESMED, AAROI-EMAC, FASSID, FP CGIL MEDICI E DIRIGENTI SSN, FVM e UIL FPL – ha inviato una lettera al Ministro Orazio Schillaci chiedendo un incontro urgente per correggere questa "sperequazione", definita "iniqua e insopportabile". Nella missiva, i sindacati lamentano che, mentre per Medici e Veterinari sono previsti 327 milioni di euro a regime dal 2026 (risorse che andrebbero rese subito disponibili per il CCNL 2022-2024), i Dirigenti Sanitari sono stati ancora una volta dotati di fondi nettamente inferiori, nonostante precedenti rassicurazioni del Ministro stesso, che aveva parlato di un "mero errore materiale" da correggere.
"Valorizzare esclusivamente una quota parte del personale significa dividere i professionisti e frammentare un servizio che invece ha bisogno di unità e complementarietà," prosegue la nota, sottolineando come la cura dei cittadini sia garantita solo attraverso una "presa in carico multiprofessionale". Per ricomporre l'equilibrio contrattuale, l'Intersindacale chiede un finanziamento aggiuntivo di circa 50 milioni di euro. Inoltre, si sollecita l'emanazione dei decreti attuativi per sbloccare le borse di specializzazione destinate a sanitari in formazione, attese da oltre un anno.