Quattro adulti su dieci in Italia sono in eccesso di peso: il 30% è in sovrappeso e il 10% obeso. I dati emergono dalla sorveglianza Passi dell’Istituto Superiore di Sanità (Iss) per il biennio 2022-2023, diffusa in occasione della Giornata Mondiale dell’Obesità del 4 marzo.
L’analisi evidenzia differenze significative per sesso, età, istruzione e area geografica. Gli uomini hanno una maggiore prevalenza di sovrappeso rispetto alle donne, mentre l’eccesso ponderale aumenta con l’età, raggiungendo il picco tra i 50 e i 69 anni. Le persone con un livello di istruzione più basso risultano più esposte al problema e le regioni del Sud e le Isole registrano tassi più elevati rispetto al Nord.
L’obesità, sottolinea il Rapporto, è un fattore di rischio per patologie cardiovascolari, diabete di tipo 2 e alcune forme di cancro, con conseguenze significative sulla qualità e l’aspettativa di vita. Per contrastare questa tendenza, è necessario un approccio integrato che coinvolga sia le istituzioni sanitarie sia la società. I medici hanno un ruolo centrale nell’educare i pazienti a uno stile di vita sano, promuovendo una dieta equilibrata e l’attività fisica, mentre le politiche pubbliche devono favorire ambienti che incentivino comportamenti salutari.