Oltre un anziano su tre (28,3%) assume almeno 10 principi attivi nel corso dell’anno. Il dato emerge dal Rapporto OsMed 2024, presentato oggi a Roma e realizzato dall’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA), pubblicato sul portale istituzionale. Il documento segnala livelli elevati di politerapia e critiche di aderenza nelle terapie croniche. La popolazione anziana è quella con la maggiore esposizione farmacologica: il 97,4% ha ricevuto almeno una prescrizione nel 2024, con una media superiore a 3,4 dosi al giorno.
La spesa farmaceutica complessiva nel 2024 è stata pari a 37,2 miliardi di euro (+2,8% rispetto al 2023), di cui il 72% rimborsato dal SSN. La spesa pubblica ha raggiunto 26,8 miliardi (+7,7%). La spesa per i farmaci acquistati dalle strutture pubbliche è stata di 17,8 miliardi di euro (+10%), in relazione all’aumento dei consumi (+4,7%) e del costo medio per giornata di terapia (+4,8%).
I consumi si mantengono stabili: 1.895 dosi giornaliere ogni 1.000 abitanti, pari a circa 1,9 dosi al giorno per persona, includendo bambini e anziani. Il 70,8% è erogato a carico del SSN, il 29,2% acquistato privatamente.
Nel dettaglio, le categorie più utilizzate tra i farmaci rimborsati dal SSN sono:
• sistema cardiovascolare: 523 dosi giornaliere per 1.000 abitanti (spesa 3,7 miliardi);
• apparato gastrointestinale e metabolismo: 296 dosi (spesa 3,495 miliardi);
• sangue e organi emopoietici: 145,2 dosi (spesa 2,647 miliardi);
• sistema nervoso centrale: 99,8 dosi (spesa 2,148 miliardi).
Sul fronte aderenza, il Rapporto rileva differenze tra categorie terapeutiche. Valori più bassi si registrano per:
• farmaci per disturbi ostruttivi delle vie respiratorie (52,2% con bassa aderenza);
• antidepressivi (28,1% con bassa aderenza);
• antidiabetici (22,6%, in diminuzione rispetto al 2023).
Aderenza più elevata con:
• osteoporosi (68,7% con alta aderenza);
• ipertrofia prostatica benigna (64,9%);
• antiaggreganti (61,8%);
• anticoagulanti (53,2%);
• antipertensivi (52,6%).
In età pediatrica, il 50,9% dei bambini e adolescenti ha ricevuto almeno una prescrizione, con antinfettivi come categoria a maggiore consumo. I farmaci del sistema nervoso centrale rappresentano l’8% del totale e risultano più che raddoppiati dal 2016 (da 0,26% a 0,57% di prevalenza), pur rimanendo inferiori rispetto ad altri Paesi.