Un anno fa cadeva l’obbligo di isolamento per le persone risultate positive al Covid. Nel provvedimento si reintroduceva la possibilità di uscire di casa e andare al lavoro anche con la malattia in corso. Quest’anno la ripresa delle attività lavorative e il prossimo rientro a scuola coincidono con una situazione epidemiologia del Covid sotto controllo, ma comunque con i nuovi positivi in leggero aumento: 15.221 i casi registrati dal 22 al 28 agosto, +11% circa rispetto ai 13.690 della settimana precedente.
Tuttavia, in questo anno trascorso dal decreto sono arrivate anche delle circolari della Prevenzione del ministero della Salute, che hanno chiarito cosa fare nel caso di positività al Covid dopo un test molecolare o antigenico: "Indossare un dispositivo di protezione delle vie respiratorie (mascherina chirurgica o Ffp2) se si entra in contatto con altre persone. Se si è sintomatici, rimanere a casa fino al termine dei sintomi, applicare una corretta igiene delle mani ed evitare ambienti affollati". Non è più necessario il tampone negativo per poter uscire da casa, ma si raccomanda una certa attenzione se si hanno contatti con persone fragili o immunodepresse. Per chi viene in contatto con soggetti positivi al Covid, la circolare dell''11 agosto 2023 chiarisce che "non si applica nessuna misura restrittiva", ma "si raccomanda comunque che le stesse pongano attenzione all'eventuale comparsa di sintomi del Sars-CoV-2 (febbre, tosse, mal di gola, stanchezza) nei giorni immediatamente successivi al contatto".
Il Governo, un anno fa, aboliva, dunque, le ultime misure di isolamento e apriva una nuova fase nella gestione dell'infezione. Fino ad allora era fissato a cinque giorni l’obbligo di isolamento, a partire dal tampone positivo o dall’insorgere dei sintomi. Cessava anche l’autosorveglianza per i contatti di persone positive, con l’obbligo di indossare le mascherine FFP2, al chiuso o in presenza di assembramenti. E veniva meno anche l’indicazione per Regioni e Province autonome di comunicare quotidianamente i dati sui contagi a ministero e Iss che, infatti, come oggi accade, sono comunicati settimanalmente.