
"Il Servizio sanitario nazionale non è un diritto naturale e può liquefarsi se non viene difeso. Curarsi nel pubblico è diventato un incubo. La sorte della sanità pubblica non è solo questione sindacale, ma anche sociale e politica. Tocca al Governo, e al suo capo, dire se è a favore di un Ssn pubblico e nazionale, come modello di tutela della salute, o contro. 'Operare per il rafforzamento del Ssn, presidio insostituibile di unità del Paese' è stata l'esortazione del presidente Mattarella. Noi abbiamo bene in mente queste parole. E il capo del Governo, come pensa di invertire la rotta che ci sta portando al disastro?". Così i principali sindacati medici in una nota, all'indomani delle fiaccolate in ricordo della psichiatra Barbara Capovani uccisa a Pisa da un ex paziente, annunciano "un filo ideale che unisca le fiaccolate del 3 maggio a iniziative regionali fino a una manifestazione nazionale a Roma, senza escludere azioni sindacali fino allo sciopero, perché siamo all'ultima chiamata".
"L'Italia è il Paese dell'Ocse dove la tutela della salute assorbe la minore spesa globale. I tagli di risorse e personale degli ultimi due decenni, sommati agli effetti della pandemia, hanno peggiorato lo stato di salute del Paese, riducendo allo stremo i servizi sanitari pubblici che fanno sempre più fatica a rispondere e intercettare i bisogni dei pazienti", ricordano le sigle che aderiscono all'Intersindacale medica (Anaao Assomed, Cimo-Fesmed, Aaroi-Emac, Fassid, Fp Cgil medici e dirigenti Ssn, Fvm Federazione veterinari e medici, Uil Fpl coordinamento nazionale delle aree contrattuali medica, veterinaria sanitaria).
"I cittadini - torna a denunciare l'Intersindacale - vivono gli esasperanti tempi di attesa come negazione del loro diritto alla salute, mentre i professionisti rimangono soli, in prima linea, a gestire la forbice tra domande crescenti e risorse decrescenti, rischiando ogni giorno la vita, con l'obiettivo di tornare a casa, dopo ogni turno, indenni. Ma 'il rilancio della sanità pubblica passa dalla valorizzazione del personale', come afferma il ministro Schillaci, cui assicurare salari adeguati e condizioni di lavoro umane. Siamo di fronte a un processo di consunzione che prepara il fallimento de facto della sanità pubblica, con sviluppo incontrollato della sanità privata e crescita delle diseguaglianze, con i ricchi che potranno scegliere e i poveri nelle liste di attesa. E il ricorso al precariato e alle esternalizzazioni come ordinario sistema di reclutamento del personale, con conseguente svuotamento dei contratti e degli accordi di lavoro".
"Noi - assicurano i sindacati - continueremo a difendere un servizio sanitario pubblico, nazionale e universalistico, promuovendo con i cittadini, le associazioni di pazienti, le rappresentanze professionali una mobilitazione generale sottolineando con forza che siamo dalla parte della sanità e della salute pubblica. Ci mobilitiamo per difendere l'articolo 32 della nostra Costituzione", concludono.