
L'Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha approvato la rimborsabilità di eculizumab, un inibitore della proteina C5 del complemento, nei pazienti adulti affetti da miastenia gravis generalizzata (gMG) refrattaria (non rispondente a corticosteroidi ed altri due immunosoppressori) con positività agli anticorpi anti-recettore dell'acetilcolina (AChR). L'approvazione è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n.210 del 8/9/20222.
La miastenia gravis generalizzata è una patologia rara autoimmune, cronica, debilitante, che interessa la giunzione neuromuscolare e causa perdita della funzione muscolare e grave debolezza. Si stima che in Italia vi siano circa 12.000 pazienti miastenici, di cui l'80% presenta anticorpi anti-AChR; il loro legame alla giunzione neuromuscolare attiva il sistema del complemento, che causa distruzione della membrana post-sinaptica, interrompendo la comunicazione nervo-muscolo e provocando una cronica debolezza muscolare. La gMG può manifestarsi a qualsiasi età, ma più comunemente esordisce nelle donne prima dei 40 anni e negli uomini dopo i 60 anni. I sintomi più comuni della malattia sono visione doppia, ptosi palpebrale, problemi alla masticazione e deglutizione, difficoltà nel linguaggio, affaticamento muscolare cronico e disturbi respiratori, fino, nei casi più gravi, alla necessità di ventilazione assistita.
Eculizumab ha dimostrato miglioramenti clinicamente significativi nelle attività della vita quotidiana e nella forza muscolare dei pazienti affetti da gMG refrattaria AChR+ rispetto al placebo.
"Gli studi clinici hanno dimostrato che eculizumab, inibendo il sistema del complemento, previene la distruzione della giunzione neuromuscolare e riduce i sintomi di debolezza e affaticamento. - afferma il Dr.
Renato Mantegazza, del Dipartimento di Neuroimmunologia e Malattie Neuromuscolari dell'Istituto Besta di Milano - Nello studio registrativo REGAIN, eculizumab (prodotto da Alexion Pharma Italy srl, del Gruppo AstraZeneca, ndr) ha dimostrato miglioramenti clinicamente significativi nelle attività della vita quotidiana e nella forza muscolare dei pazienti affetti da gMG refrattaria AChR+ rispetto al placebo. Il miglioramento è stato osservato già alla prima settimana, mantenendosi stabile per tutto il periodo di trattamento. Inoltre, al termine dello studio di estensione (130 settimane), oltre il 50% dei pazienti ha raggiunto lo stato di minime manifestazioni di malattia, definito come l'assenza di sintomi disabilitanti".
"Il nostro obiettivo è quello di rendere questi trattamenti più facilmente disponibili per i pazienti e in modo tempestivo - dichiara il prof.
Andrea Lenzi, Ordinario di Endocrinologia alla Sapienza di Roma - Eculizumab è rimborsato in Italia per un sottogruppo di persone con miastenia gravis generalizzata refrattaria, non rispondente ad almeno 2 trattamenti immunosoppressori utilizzati dopo corticosteroidi".
"La malattia colpisce persone nel pieno della loro vita riportando conseguenze non solo sulla loro qualità di vita ma anche sugli aspetti sociali, lavorativi e famigliari. Definire i costi diretti e indiretti di una malattia cronica come la miastenia gravis è fondamentale, sottolinea il prof.
Federico Spandonaro, Università San Raffaele Roma e Presidente di C.R.E.A. Sanità (Centro per la Ricerca Economica Applicata in Sanità), "Gli strumenti per governare l'innovazione sono disponibili in Italia e permettono una efficace programmazione, a partire dall'Horizon Scanning fino all'accesso ai fondi per i farmaci innovativi".
"Il fondamentale contributo della ricerca e l'innovazione nella cura e gestione delle persone affette da miastenia rappresenta un fondamentale passo in avanti per noi - conclude
Mariangela Pino, paziente e segretaria generale della neonata sede laziale dell'Associazione Italiana Miastenia e Malattie Immunodegenerative (AIM). - questa è una malattia, che spesso sembra invisibile a coloro che non la vivono tutti giorni o che non la conoscono, ma in realtà, come molte patologie croniche, compromette in maniera devastante la qualità di vita, l'attività lavorativa e le relazioni sociali, non solo nostre ma anche di tutti i familiari".