Cinque milioni di italiani a rischio dipendenza, 910mila giovani che “si sballano” regolarmente, 79 nuove sostanze psicoattive identificate solo quest’anno. Numeri che fotografano “un’emergenza sanitaria silenziosa ma devastante”, al centro del X congresso nazionale della Società Italiana Patologie da Dipendenza (Sipad), che si terrà a Roma da oggi al 21 novembre.
“Non possiamo più permetterci di guardare altrove – dichiara Claudio Leonardi, presidente Sipad – Questi numeri raccontano storie di persone, famiglie, comunità intere che hanno bisogno di risposte concrete. Il nostro congresso sarà l’occasione per condividere le migliori pratiche, le innovazioni terapeutiche e le strategie di prevenzione più efficaci”.
Secondo i dati OMS, il consumo di sostanze causa ogni anno nel mondo 600.000 decessi evitabili tra overdose, malattie correlate, incidenti e suicidi. “In Italia i dati sono allarmanti – prosegue la Sipad – Quattro milioni di italiani sopra gli 11 anni bevono alcol a livelli rischiosi per la salute, mentre un milione sono consumatori dannosi. Particolarmente preoccupante è l’aumento dell’80% tra le donne negli ultimi dieci anni”.
Nel corso del 2024 il sistema di allerta NEWS-D “ha identificato 79 nuove sostanze psicoattive circolanti sul territorio nazionale. Si tratta principalmente di catinoni sintetici e cannabinoidi sintetici, feniletilamine e oppioidi sintetici”. Un mercato in continua evoluzione che, sottolineano gli esperti, “sfida quotidianamente operatori sanitari e forze dell’ordine”.
La cosiddetta Gen Z paga il prezzo più alto: quasi uno su quattro usa sostanze regolarmente e nel 2024 sono stati registrati 8.378 accessi in Pronto soccorso per patologie direttamente droga-correlate, con una lieve riduzione rispetto al 2023 (-2,5%). Il 43% degli accessi riguarda soggetti tra i 25 e i 44 anni, ma preoccupa il dato sui minorenni, che rappresentano il 10% del totale.
Tra gli adolescenti il fenomeno assume dimensioni sempre più complesse: oltre 160.000 studenti italiani tra i 15 e i 19 anni possono essere considerati “poli consumatori”, avendo fatto uso di almeno due sostanze psicoattive illegali, tra questi è frequente il consumo combinato di cannabis, nicotina e alcol, con rischi sanitari e comportamentali più elevati.
La Sipad stima “che oltre 500.000 persone, soprattutto giovani, siano a rischio per comportamenti rischiosi fuori dal loro controllo. Un sommerso preoccupante che non emerge nelle statistiche ufficiali”. Le comunità terapeutiche italiane hanno registrato un’utenza di circa 24.000 unità.
Dai dati emerge inoltre un quadro di progressivo invecchiamento della popolazione in trattamento per uso di eroina, che continua a rappresentare la sostanza principale per il 59% delle persone in carico presso i SerD. “La maggior parte di questi pazienti è seguita da tempo”, sottolineano gli esperti, “in controtendenza rispetto ai giovani, che invece si rivolgono ai servizi per problematiche legate alle sostanze psicostimolanti”.
La Sipad stima tuttavia “che oltre 500.000 persone, soprattutto giovani, siano a rischio per comportamenti rischiosi fuori dal loro controllo. Un sommerso preoccupante che non emerge nelle statistiche ufficiali”.
I servizi di primo livello in Italia sono 198, di cui 46 pubblici e 152 gestiti dal privato sociale, mentre i servizi ambulatoriali ammontano a 1.134, di cui il 96% pubblici, con una dotazione complessiva di circa 6.000 operatori.
“Rispetto alle indicazioni del DM 77 lo standard minimo è stato raggiunto, ma mancano più di 480 medici e infermieri per raggiungere lo standard a regime. Oltre a 400 psicologi, 342 assistenti sociali e 475 educatori”, ricorda Leonardi.
Questa carenza strutturale si riflette sulla capacità dei servizi di intercettare e seguire tempestivamente le nuove forme di dipendenza, incluse quelle comportamentali e digitali, che stanno emergendo con forza.
Durante il congresso Sipad si parlerà di terapie innovative, dalla gestione dei farmaci oppioidi alle nuove linee guida per il disturbo da uso di alcol, con un focus particolare sulla dipendenza di genere.
Spazio anche alle strategie di harm reduction, alla promozione della recovery e della psicoeducazione, nonché alle relazioni familiari e sociali come strumenti terapeutici. Uno dei temi emergenti sarà il possibile ruolo dei nuovi farmaci agonisti del recettore GLP-1 nella gestione delle dipendenze, un campo di ricerca in rapida evoluzione che apre prospettive inedite per il trattamento integrato dei disturbi da uso di sostanze.
“Il nostro obiettivo – conclude Leonardi – è quello di riportare il tema delle dipendenze al centro dell’agenda sanitaria nazionale, promuovendo una cultura della prevenzione e dell’intervento precoce. Perché dietro i numeri ci sono persone, e dietro ogni persona c’è una possibilità di cura e di rinascita”.