Firmata all’Aran l’ipotesi di CCNL dell’Area Sanità 2022-2024, che riguarda oltre 137mila dirigenti, tra cui 120mila medici e 17mila sanitari non medici. Lo ha comunicato l’Aran.
L’accordo prevede incrementi economici medi di circa 491 euro al mese per tredici mensilità e arretrati medi stimati in 6.500 euro, sulla base delle risorse complessive disponibili pari a 1,2 miliardi di euro. Una parte degli aumenti è destinata allo stipendio tabellare, mentre ulteriori rialzi riguardano la retribuzione di posizione di parte fissa, con un incremento del cinquantacinque per cento per i neoassunti. Nel comunicato Aran si precisa che l’obiettivo è rendere più competitivo l’ingresso dei giovani nel Servizio sanitario nazionale.
Incrementate anche l’indennità di direzione di struttura complessa e le indennità di specificità per i profili medico-veterinari e sanitari.
Sul versante normativo, l’ipotesi introduce la possibilità per il dirigente di chiedere la ricostituzione del rapporto di lavoro negli ultimi cinque anni con una delle aziende in cui aveva cessato il servizio. Sono state inoltre modificate alcune disposizioni sulle ferie, con l’introduzione di misure per garantirne la fruizione e la possibilità di utilizzarle anche durante il periodo di preavviso.
Viene prevista una tutela specifica per il personale oggetto di aggressioni, con patrocinio legale a carico dell’azienda e la possibilità di supporto psicologico, se richiesto.
Secondo quanto riferito da Aran, la trattativa, avviata il primo ottobre, si è svolta in un clima definito “positivo”. Fp Cgil Medici e Fassid non hanno aderito all’accordo. Il presidente Antonio Naddeo ha definito la firma “un passaggio significativo” e ha annunciato l’avvio rapido del negoziato per il triennio 2025-2027.