L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha pubblicato il Results Report 2024, una fotografia dei progressi sanitari ottenuti a metà dell’attuale piano strategico (2019–2025). Il documento mostra risultati incoraggianti ma avverte: senza fondi adeguati, i traguardi futuri sono a rischio.
Il WHO Results Report 2024, pubblicato in vista della 78ª Assemblea Mondiale della Sanità (che si svolgerà tra il 19 e il 27 maggio 2025), evidenzia i progressi e l’impatto dell’Organizzazione in oltre 150 Paesi. Pur in un contesto di risorse limitate e crisi sanitarie sovrapposte, il rapporto mostra un avanzamento nei tre obiettivi del “Triple Billion”.
Il primo dei tre obbiettivi riguarda la copertura sanitaria universale. In particolare, circa 431 milioni di persone in più accedono oggi a servizi sanitari essenziali senza incorrere in spese catastrofiche, grazie all’espansione della forza lavoro sanitaria e all’accesso alla contraccezione e alla terapia antiretrovirale HIV. Restano tuttavia criticità legate alle campagne vaccinali e ai costi sanitari sostenuti dalle famiglie.
Per quanto riguarda il secondo obbiettivo, cioè la protezione dalle emergenze sanitarie, si stima che 637 milioni di persone siano meglio protette grazie al rafforzamento di strumenti come la sorveglianza epidemiologica e la revisione del Regolamento Sanitario Internazionale. Le limitate risorse finanziarie, tuttavia, minacciano la risposta alle pandemie e solo dopo oltre tre anni di negoziazioni, gli Stati membri hanno elaborato una bozza di accordo pandemico che sarà discussa alla prossima Assemblea. Ma le difficoltà non mancano: i tagli agli aiuti internazionali mettono in pericolo la risposta a pandemie come l’influenza aviaria H5N1 e rendono più difficile raggiungere gli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Il terzo obiettivo, quello sul benessere, registra invece un risultato superiore alle attese: 1,4 miliardi di persone godono ora di condizioni di salute migliori, grazie alla riduzione del consumo di tabacco, al miglioramento della qualità dell’aria e all’accesso a servizi WASH (acqua, igiene e sanificazione). Le sfide principali per il futuro includono obesità e consumo di alcol in aumento.
Vengono poi riportati diversi successi operativi ottenuti nell’ultimo periodo. Tra i più rilevanti vengono sottolineati gli oltre 500.000 bambini vaccinati a Gaza contro la poliomielite, l’eliminazione di almeno una malattia tropicale negletta in 7 Paesi e l’aumento all’accesso garantito ai servizi di salute mentale a 70 milioni di persone.
Sono state poi coordinate 51 emergenze in 89 Paesi con oltre 37.000 interventi chirurgici eseguiti, distribuiti 259.000 test per il vaiolo delle scimmie (Mpox) in 32 Paesi e firmati accordi per più di 6 milioni di dosi di vaccino. Avviati inoltre programmi pluriennali con UNICEF e altre agenzie con 9,3 milioni di bambini raggiunti e 1 milione di vite salvate.
Sul lato digitalizzazione, la rete globale di certificazione sanitaria digitale ha permesso a 2 miliardi di persone di gestire documenti sanitari non cartacei a distanza.
Il Results Report rappresenta un elemento essenziale per la rendicontazione e la trasparenza, assicurando che le risorse vengano impiegate in modo efficace e misurabile.
«Questo rapporto dimostra come, con il supporto dell’OMS, molti Paesi stiano migliorando una vasta gamma di indicatori sanitari, consentendo alle persone di vivere vite più sane, con maggiore accesso ai servizi essenziali e maggiore protezione. In un mondo caratterizzato da sfide sovrapposte e risorse sanitarie globali limitate, questi risultati mostrano perché il mondo ha bisogno di un’OMS forte», ha dichiarato il Direttore Generale dell’OMS, Dr Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Per garantire continuità, è stato attivato un fondo straordinario, il WHO Investment Round, che ha già raccolto 1,7 miliardi di dollari da 71 donatori pari al 53% del fabbisogno volontario dell’OMS.
Il Direttore Generale dell’OMS ha infine lanciato un appello per rafforzare il sostegno politico e finanziario. Secondo l’OMS, serve un’organizzazione forte e ben finanziata per aiutare i Paesi ad affrontare sfide sempre più complesse.