La statunitense Food and Drug Administration (FDA) ha approvato l’uso esteso di inebilizumab, farmaco sviluppato da Amgen, rendendolo la prima terapia autorizzata per l’IgG4-related disease (IgG4-RD), una rara patologia autoimmune che colpisce circa 20.000 persone solo negli Stati Uniti (in tutto il mondo da 0.26 a 1.08 casi per 100.000 abitanti l’anno).
L’IgG4-RD è caratterizzata da un’eccessiva attività del sistema immunitario che può causare infiammazioni e fibrosi in diversi organi, tra cui pancreas, fegato e reni. Inebilizumab agisce legandosi a una proteina presente sulla superficie dei linfociti B, principali responsabili dell’infiammazione associata alla malattia. Il farmaco viene somministrato per infusione: dopo due dosi iniziali ravvicinate, i pazienti ricevono un’infusione ogni sei mesi.
Secondo Jay Bradner, responsabile della ricerca e sviluppo di Amgen, l’eliminazione dei linfociti B circolanti e tissutali offre un beneficio terapeutico concreto per i pazienti affetti da IgG4-RD. L’approvazione si basa sui risultati di uno studio clinico di fase avanzata, in cui il farmaco ha ridotto del 87% il rischio di riacutizzazioni rispetto al placebo.
Il farmaco mira anche a limitare l’uso di corticosteroidi, attualmente impiegati nella gestione della malattia, ma spesso associati a effetti collaterali significativi come sbalzi d’umore, aumento di peso e osteoporosi.
Cristoforo Zervos