Negli Stati Uniti si registra una nuova impennata di casi di morbillo. Secondo i dati aggiornati dei Centers for disease control and prevention (Cdc), i contagi hanno superato quota 160, diffondendosi in dieci stati, tra cui Texas, Kentucky, New Mexico e New Jersey. In particolare, la città di San Antonio e il Texas centrale sono tra le aree più colpite, con focolai che si espandono rapidamente. I responsabili sanitari invitano le persone esposte a evitare luoghi pubblici per ridurre il rischio di trasmissione.
Le autorità sanitarie sottolineano che il morbillo è uno dei virus più contagiosi e che l'unica protezione efficace rimane il vaccino. I Cdc hanno ribadito che la vaccinazione MMR è essenziale per prevenire la malattia e le sue complicanze, evidenziando inoltre l'importanza dell'integrazione con vitamina A per migliorare il decorso clinico nei soggetti infetti. Non esiste infatti un trattamento antivirale specifico per il morbillo, e le cure si basano esclusivamente sul supporto ai pazienti.
A livello politico, il ministro della Salute Robert F. Kennedy Jr., noto per le sue posizioni critiche sulla sicurezza dei vaccini, ha adottato un tono più cauto di fronte all'attuale emergenza. Intervenendo su Fox News, ha sottolineato che la decisione di vaccinarsi resta individuale, ma ha anche riconosciuto che l'immunizzazione non solo protegge i singoli, ma contribuisce a difendere l'intera comunità, in particolare le persone che non possono ricevere il vaccino per motivi medici.
Il rischio di importazione del virus preoccupa anche l'Italia. Secondo l’ultimo report dell'Istituto Superiore di Sanità, il numero di casi di morbillo nel Paese continua a crescere: a gennaio 2025 sono stati notificati 70 casi in 13 regioni, segnando un incremento rispetto ai 53 di dicembre 2024. Gli esperti ribadiscono l'importanza della vaccinazione per contenere la diffusione del virus, soprattutto in considerazione dell'aumento della mobilità internazionale e della presenza di focolai in diverse parti del mondo.