Piccole variazioni in crescita nei dati Covid in Italia nella prima settimana del 2025 rispetto all'ultima tra Natale e Capodanno. Tra il 2 e l'8 gennaio i casi sono stati 1.562, erano 1.559 nei 7 giorni prima; i decessi sono 45 ed erano stati 31. Questi i dati del bollettino settimanale pubblicato sul sito del ministero della Salute. Sono aumentati i tamponi, 42.025, rispetto ai 34.532 dell'ultima settimana di dicembre. Il tasso di positività scende dal 4,5% al 3,7%. Lombardia, Toscana e Veneto sono le regioni che in numeri assoluti hanno riportato più casi. Le Marche registrano ancora il tasso di positività più alto cresciuto dal 11,4% della settimana precedente al 16,8%.
Intanto dalle tabelle Istat pubblicate a inizio 2024 emerge come, per effetto del Covid, la speranza di vita a 65 anni, il parametro utilizzato per stabilire eventuali aumenti dell'età di pensionamento con la pandemia si è ridotta di quattro mesi nel complesso. Secondo le tabelle nel 2023 e nel 2025 non sono scattati adeguamenti dell'età pensionabile a fronte di una riduzione della speranza di vita a 65 anni nei bienni precedenti di riferimento rispettivamente di tre mesi e di un mese. "Per l'aggiornamento che entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025 e che risulterà efficace fino a tutto il 2026 - si legge - il calcolo è stato prodotto facendo la differenza tra i valori medi dei bienni 2021-2022 e 2019-2020. In entrambi i casi l'esito del calcolo ha prodotto delle differenze di segno negativo, nella fattispecie di tre mesi per il primo aggiornamento (efficacia nel 2023-2024) e di un mese nel secondo (2025-2026). L'esito finale di entrambe le operazioni, essendo escluso per legge un abbassamento dell'età pensionabile a fronte di variazioni negative della speranza di vita, è stato quello di mantenere l'età di vecchiaia ferma a 67 anni fino a tutto il 31 dicembre 2026".