Preoccupa l’aumento dei casi di morbillo in Italia. Dal 1 gennaio al 31 luglio 2024 sono stati notificati 807 casi di morbillo, di cui 726 (90%) confermati in laboratorio, 24 probabili e 57 casi possibili, secondo quanto riporta l'ultimo bollettino mensile dell'Istituto superiore di sanità. “Riteniamo preoccupante il fatto che oltre la metà dei casi (52,6%) riguardino adolescenti e adulti tra i 15 e i 39 anni, con un ulteriore 23,9% di persone over 40 che si sono ammalate in questi mesi”, sostiene Giovanni Migliore, presidente della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere (Fiaso). Da qui l’appello “ad azioni concrete per prevenire la diffusione del morbillo ovviamente nelle fasce infantili già coperte dall'obbligo vaccinale, sollecitando le famiglie inadempienti, ma – continua Migliore - senza trascurare gli adolescenti e gli adulti che sono vulnerabili, perché non hanno mai contratto la malattia, né sono stati vaccinati da bambini".
I dati
Secondo il report, 17 regioni hanno segnalato casi di morbillo, di cui 6 (Lombardia, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Campania e Sicilia) hanno segnalato complessivamente l'82,3% dei casi (664 su 807). L'incidenza più elevata è stata osservata nella regione Lazio (55,4/milione abitanti) seguita dall'Abruzzo (55,3/milione abitanti), dall'Emilia Romagna (51,2/milione) e dalla Sicilia (46,5/milione). A livello nazionale, l'incidenza nel periodo è stata pari a 23,5 casi per milione di abitanti". Oltre la metà (52,6%) dei casi di morbillo notificati in Italia nei primi 7 mesi dell'anno - risulta dal bollettino Iss - riguarda persone di età compresa tra 15 e 39 anni, e un ulteriore 23,9% degli infettati è over 40. Tuttavia, l'incidenza più elevata è stata osservata nella fascia d'età 0-4 anni (90,4 casi per milione). Sono stati segnalati 38 casi in bambini minori di 1 anno. "Lo stato vaccinale - si sottolinea nel report - è noto per 756 casi dei 807 segnalati (93,7%), di cui 679 casi (89,8%) erano non vaccinati al momento del contagio, 39 casi (5,2%) erano vaccinati con una sola dose e 29 casi (3,8%) erano vaccinati con due dosi. Per i rimanenti 9 casi (1,2%) non era noto il numero di dosi effettuate". Sugli 807 totali, "268 casi (33,2%) hanno riportato almeno una complicanza. Le complicanze più frequentemente riportate sono state epatite/aumento delle transaminasi (128) e polmonite (99). E' stato segnalato un caso di encefalite in un giovane adulto, non vaccinato. Per il 49,1% dei casi (396 su 807) viene riportato un ricovero e per ulteriori 151 casi una visita in pronto soccorso".
Cause
In Italia i recenti aumenti nell'incidenza del morbillo, a partire da agosto 2023, sono dovuti a diversi fattori, tra cui la copertura vaccinale per 2 dosi inferiore al 95%, l'importazione di casi da aree geografiche con elevata circolazione del virus e la tipica stagionalità del morbillo che presenta un picco d'incidenza nel tardo inverno e in primavera, secondo gli autori del bollettino. “Torna prepotentemente ad essere una malattia infettiva contagiosa potenzialmente molto grave, con quasi mille casi nei primi 6 mesi dell'anno. Anziché perdere tempo in Parlamento e pensare di eliminare l'obbligo vaccinale per i bambini, sarebbe necessario più impegno a vaccinare, altrimenti batteremo il record europeo della Romania. C'è bisogno di una riflessione sulla politica vaccinale. Dobbiamo forse parlare di meno di vaccini Covid e più di tutte le altre immunizzazioni. Il rischio è di avere un settembre nero su questo fronte, con numeri più alti. Oltre 800 casi di morbillo, tutti prevenibili con il vaccino: saperlo fa molto male anche al Servizio sanitario nazionale". Così all'Adnkronos Salute Matteo Bassetti, direttore Malattie infettive dell'ospedale policlinico San Martino di Genova. In vista del Giubileo e con la l’aumento così importante di casi di morbillo importati, l'epidemiologo Massimo Ciccozzi propone di “varare una task force di esperti che possa delineare le strategie migliori di sanità pubblica per controllare al meglio anche dal punto di vista epidemiologico una afflusso di persone enorme come sarà per l'evento del 2025. E mi chiedo se non sia il caso di rafforzare a settembre-ottobre, proprio in virtù di questa manifestazione di grande portata, le vaccinazioni per gli anziani e i fragili".