È stato messo per la prima volta a punto dagli specialisti della Società Italiana di Andrologia (SIA) un nuovo strumento, chiamato TRACE (Testosterone ReplACEment), che aiuta il medico a diagnosticare il deficit di testosterone e a prescrivere in modo più preciso e appropriato la terapia ormonale sostitutiva. Il nuovo “metro” tiene conto non soltanto dei livelli di testosterone nel sangue, ma anche di quelli di altri ormoni, come LH e FSH, e dei sintomi prostatici, dei disturbi di erezione e urinari, della presenza di eventuali malattie metaboliche e del peso del paziente. Il metodo, descritto sulla rivista Journal of Personalized Medicine e presentato in occasione del Congresso Nazionale della Società Italiana di Andrologia (SIA), svoltosi di recente a Palermo, predice con molta accuratezza chi è a rischio di sviluppare sintomi clinicamente rilevanti connessi al calo di testosterone, anche se i livelli di laboratorio sono nella finestra bassa della normalità.
Per stabilire se dare una terapia a base di testosterone agli uomini non più giovanissimi con qualche sintomo di carenza, non basta valutare i semplici livelli ormonali nel sangue. Infatti, oltre ai parametri di laboratorio, che includono i valori LH, ormone luteinizzante, e FSH, ormone follicolo-stimolante, bisogna badare a una serie di segni e sintomi clinici che evidenziano un deficit di testosterone, come il sovrappeso e addirittura l’obesità, l’ipertensione, l’iperglicemia, la disfunzione erettile, la depressione, la riduzione della massa muscolare, gli sbalzi di umore e il calo della libido. Se sono presenti alcuni o tutti questi sintomi è giustificata la terapia con testosterone o suoi derivati, anche se i livelli di laboratorio sono nella normalità. Esiste, però, un range di valori di testosterone totale che viene definito come “zona grigia” in cui non è chiaro se è necessario trattare con terapia sostitutiva o no, che determina quindi incertezza e un possibile ritardo terapeutico importante.
Per aiutare i medici a orientarsi fra così tanti fattori eterogenei i ricercatori hanno messo a punto un strumento grafico che integra i livelli di testosterone calcolati nei laboratori con una serie di parametri relativi a sintomi e condizioni cliniche, a ciascuno dei quali è attribuito un punteggio alla cui somma corrisponde una percentuale di probabilità che il paziente con deficit di testosterone necessiti di un trattamento con terapia ormonale sostitutiva.
“Una carenza di testosterone è associata a rischio cardiovascolare e di ictus rilevante, così come a una più alta probabilità di sviluppare osteoporosi. Tutte patologie molto importanti per la qualità di vita dell’uomo. Inoltre, è stato dimostrato che una diagnosi precoce del deficit di testosterone e una terapia appropriata altrettanto precoce sono in grado di migliorare in modo evidente lo stato di salute” dichiara Alessandro Palmieri, Presidente SIA e Professore di Urologia alla Università Federico II di Napoli.
Il nomogramma TRACE pone l’attenzione su diversi parametri che sono importanti segni di un possibile deficit di testosterone e che devono essere quindi valutati. Attraverso l’analisi statistica eseguita nell’ambito dello studio SIA, che ha confermato l’efficacia di TRACE, sono stati selezionati i parametri maggiormente impattanti sulla possibilità di predizione di terapia ormonale sostitutiva, tra cui erezioni notturne e problematiche metaboliche, come il diabete, l’obesità e l’ipertensione. Anche questi parametri, se alterati, hanno un impatto non solo sulla funzione del testosterone ma aumentano anche il rischio di disturbi vascolari rilevanti.
Nel nomogramma viene dato rilievo anche a parametri di laboratorio indiretti come LH e FSH. Questi due ormoni modificano in funzione di un’alterazione biochimica o funzionale del testosterone.
La novità rispetto a esperienze precedenti è anche la valutazione dei sintomi urinari, che mostrano come un deficit di testosterone possa manifestarsi anche con questi disturbi che spesso vengono sottovalutati. Per questo viene inserita la valutazione dell’IPPS, un questionario per i disturbi della prostata.
“In conclusione, il nomogramma TRACE pone l’attenzione su molti parametri che sono importanti segni di un possibile deficit di testosterone e che devono essere valutati conclude Palmieri-. Le parole d’ordine sono quindi diagnosi precoce e terapia precoce”.