Dopo l'autorizzazione all'uso in emergenza dei vaccini bivalenti anti-COVID-19 da parte della Food and Drug Administration (FDA) americana nell'agosto 2022, la sicurezza di questi vaccini è stata oggetto di qualche preoccupazione, in particolare quando all'inizio del 2023 è stato rilevato un potenziale rischio di sicurezza per l'ictus ischemico tra gli adulti di età superiore ai 65 anni che avevano ricevuto il vaccino bivalente Pfizer-BioNTech BNT162b2; WT/OMI BA.4/BA.5.
Ora uno studio condotto da Yun Lu della FDA e colleghi, pubblicato su JAMA, si è focalizzato sull'analisi del rischio di ictus dopo la somministrazione dei vaccini bivalenti anti-COVID-19 tra gli ultrasessantacinquenni beneficiari di Medicare. Utilizzando un disegno di studio di serie di casi auto-controllati, che includeva oltre 11.000 soggetti che avevano avuto un ictus dopo aver ricevuto uno dei due tipi di vaccino bivalente anti-COVID-19 (prodotti da Pfizer o Moderna), i ricercatori non hanno trovato prove di una differenza di rischio di ictus nei giorni immediatamente successivi alla vaccinazione. Lo studio ha indicato un modesto aumento del rischio di ictus non emorragico nei 22-42 giorni successivi alla vaccinazione antinfluenzale ad alta dose o adiuvata.
I risultati sono coerenti con studi condotti in Francia e Israele e con le valutazioni dell'Agenzia Europea per i Medicinali (EMA), che non hanno segnalato allarmi di sicurezza.
In un editoriale di accompagnamento, Kathryn M. Edwards, della Vanderbilt University di Nashville, sottolinea che i rischi di ictus legati alla vaccinazione, se anche ci fosse un nesso causale, rimangono estremamente bassi in termini assoluti. “Questa associazione evidenzia l'eccezionale capacità dei sistemi di sorveglianza di rilevare anche rischi di sicurezza di piccola entità” spiega l’editorialista.
JAMA 2024. Doi: 10.1001/jama.2024.1059
https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2816237
JAMA 2024. Doi: 10.1001/jama.2023.26630
https://jamanetwork.com/journals/jama/fullarticle/2816263