Nella comunicazione durante una pandemia, come quella da Covid-19, "un ruolo fondamentale lo svolgono gli esperti, provenienti da varie discipline". In Italia "particolarmente difficile da questo punto di vista è stata la prima fase della pandemia, quando la comunità medico-scientifica si è dovuta confrontare per un verso con l'incessante richiesta di certezze da parte dei cittadini e per l'altro con l'impossibilità di darne. Un rischio di effetti distorsivi è stato riscontrato nella partecipazione di esperti in un contesto mediatico non adeguato, o suggestionato da spettacolarizzazione: tali effetti compromettono il rapporto di fiducia dei cittadini verso la scienza, il suo metodo e le sue istituzioni". E' quanto si legge nel parere del Comitato nazionale perla bioetica (Cnb), pubblicato oggi, centrato sugli "aspetti etici" della comunicazione istituzionale in pandemia.
Il Cnb sottolinea come quello degli esperti sia "un compito arduo, anche perché 'una promessa mancata' - dopo il vaglio di una rigorosa valutazione scientifica - agli occhi dell'opinione pubblica rischia di diventare, paradossalmente, motivo di sfiducia e discredito tout court verso la scienza in sé e gli stessi ricercatori". E ancora ammonisce: "nell'ambito delle strategie e delle buone pratiche della comunicazione scientifica da parte degli esperti, occorre che essi non solo si basino sulle evidenze scientifiche e intervengano in modo tempestivo, ma anche che spieghino in modo semplice e comprensibile che tali conoscenze sono intrinsecamente dinamiche e in costante evoluzione. E' importante inoltre la disponibilità ad anticipare e correggere la disinformazione là dove ve ne sia la possibilità".
Nel parere si evidenzia inoltre come "la comunicazione della pandemia" abbia "l'obiettivo di contribuire alla gestione ottimale del rischio da parte dei destinatari, modulando i messaggi per cercare di adeguare il rischio percepito al rischio effettivo, riducendo allarmismi e sottovalutazioni. Nel caso della pandemia, la situazione d'emergenza incrocia la tutela della salute, investendo il cruciale rapporto tra salute individuale e salute pubblica".