“Nessuna svolta per la sanità pubblica e nessuna risposta alle esigenze della professione medica.” È il commento di Pina Onotri, segretario generale del Sindacato Medici Italiani (SMI), al Documento programmatico di finanza pubblica (DPFP) 2025, approdato alla Camera dei deputati.
Il testo prevede un rapporto spesa sanitaria/PIL stabile al 6,4% per gli anni 2025, 2027 e 2028, con un lieve aumento al 6,5% nel 2026, “ma ben al di sotto della media europea”, sottolinea Onotri. Secondo il SMI, le risorse stanziate saranno in gran parte già destinate a spese vincolate, come la prosecuzione dei progetti PNRR, lasciando “solo una quota residuale per il personale e senza margini per aumenti strutturali o nuove assunzioni”.
“Non possiamo continuare con una sanità fondata sull’emergenza continua – afferma Onotri – mentre gli stipendi dei medici italiani restano tra i più bassi d’Europa. Servono investimenti veri, una programmazione nazionale seria e misure stabili per rafforzare il Servizio sanitario pubblico.”
Il documento contiene anche collegati legislativi che delegano al Governo la riorganizzazione dell’assistenza territoriale e la revisione del modello organizzativo del SSN, ma per lo SMI si tratta di scelte “rinviate ancora nel tempo, che dovrebbero invece essere discusse con l’intera categoria medica”.
Onotri sollecita inoltre “maggiori tutele per i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta”, con coperture per maternità, malattia, infortuni e malattie professionali, e propone la defiscalizzazione delle voci variabili dello stipendio per compensare la perdita di potere d’acquisto.
Il sindacato chiede infine che nella prossima Legge di Bilancio 2026 siano previsti maggiori fondi per il personale e il rinnovo dei contratti, con un piano di rilancio del Servizio sanitario nazionale che superi le logiche emergenziali.