L’Advisory Committee on Immunization Practices (ACIP) dei CDC ha approvato all’unanimità (12-0) l’aggiornamento dei calendari vaccinali pediatrici e per adulti, modificando però l’indicazione per il vaccino anti-Covid. Non viene più raccomandata la somministrazione di routine a tutta la popolazione, ma si passa a un modello di decisione individuale condivisa con il medico per tutti dai 6 mesi in su.
Per la fascia 6 mesi–64 anni, le raccomandazioni specificano che il beneficio della vaccinazione è maggiore nei soggetti con fattori di rischio per forme gravi, secondo la lista ufficiale del CDC.
Durante la seduta non sono mancate posizioni divisive. Una proposta di introdurre la prescrizione obbligatoria per ricevere il vaccino si è conclusa con un voto di parità (6-6) e il presidente del comitato, Martin Kulldorff, ha deciso di respingerla. Diversi membri hanno sottolineato che una misura simile avrebbe escluso i farmacisti – che somministrano oltre il 90% delle dosi – riducendo l’accesso e sovraccaricando i medici di base.
È stata approvata all’unanimità una mozione che rafforza la necessità di discutere con i pazienti rischi e benefici della vaccinazione, comprese le incertezze descritte nei documenti ufficiali di consenso informato. Un’ulteriore raccomandazione, passata con 11 voti favorevoli e 1 contrario, chiede di rendere il processo di consenso più uniforme e completo, includendo sei aree di rischio e incertezza proposte dal gruppo di lavoro sul Covid.
Il presidente Kulldorff ha ricordato che le decisioni non influiranno sul programma federale Vaccines for Children, che continuerà a garantire l’accesso gratuito alle vaccinazioni pediatriche.
Il dibattito è stato acceso, con riferimenti a rischi potenziali dei vaccini mRNA, dalle miocarditi alle sindromi post-vaccino, fino a presunti legami con malattie croniche. Henry Bernstein, già membro ACIP, ha espresso dissenso netto: “Se non vogliamo dire che i vaccini sono sicuri ed efficaci, diciamo almeno che funzionano”.
Il nuovo orientamento del CDC contrasta con la posizione di diverse società scientifiche statunitensi, tra cui l’American Academy of Pediatrics (AAP), l’American College of Obstetricians and Gynecologists (ACOG) e l’American Academy of Family Physicians (AAFP), che continuano a raccomandare la vaccinazione di bambini piccoli e donne in gravidanza.
Anche il settore assicurativo ha preso posizione: l’associazione AHIP ha confermato che fino a fine 2026 i piani sanitari continueranno a coprire senza costi per i pazienti tutte le vaccinazioni raccomandate dall’ACIP al 1° settembre 2025, comprese le nuove formulazioni di Covid e influenza.
L’Infectious Diseases Society of America (IDSA) ha chiesto le dimissioni del segretario HHS Robert F. Kennedy Jr., accusandolo di aver creato confusione e ostacoli alla vaccinazione, anche per altri vaccini pediatrici di uso consolidato.
Le nuove raccomandazioni ACIP diventeranno definitive solo dopo la pubblicazione sul Morbidity and Mortality Weekly Report del CDC.