"La trasmissione fra animali" del virus dell'influenza aviaria A(H5) "continua e, ad oggi, viene segnalato un numero crescente, seppur limitato, di infezioni umane. Sebbene si prevedano ulteriori infezioni umane associate all'esposizione ad animali infetti o ad ambienti contaminati, l'impatto complessivo di tali infezioni sulla salute pubblica a livello globale è attualmente considerato limitato". Così l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), l'Organizzazione per l'alimentazione e l'agricoltura (Fao) e l'Organizzazione mondiale per la salute animale (Woah) nell'ultimo aggiornamento della valutazione congiunta sul rischio aviaria nell'uomo.
"Attualmente, sulla base delle informazioni disponibili, Fao, Oms e Woah valutano il rischio globale per la salute pubblica associato ai virus dell'influenza A(H5) come basso - confermano le agenzie Onu - mentre il rischio di infezione per le persone esposte per motivi professionali o contatti frequenti" per esempio con pollame da cortile "è da basso a moderato, a seconda delle misure di mitigazione del rischio e di igiene in atto e della situazione epidemiologica locale".
Dalla precedente valutazione congiunta, nell'aprile scorso, al 1° luglio 2025 - si legge nel report - sono stati rilevati ulteriori 16 casi umani di infezione da virus A(H5N1): 9 in Cambogia, 2 in Bangladesh e India, e casi singoli in Cina, Messico e Vietnam. Dei 9 infettati segnalati in Cambogia, 4 sono morti. Anche i contagiati di India e Messico sono deceduti. Tutti i casi, tranne 2, hanno riportato un'esposizione diretta o indiretta a uccelli domestici. Non si è sospettata alcuna trasmissione interumana associata a questi casi confermati.