 
        Con 78 voti favorevoli, 59 contrari e nessuna astensione, l’aula del Senato ha approvato oggi il cosiddetto Decreto Università, che introduce una serie di misure urgenti in materia di università, ricerca, istruzione e salute. Il testo passa ora alla Camera per la definitiva conversione in legge, in vista della scadenza prevista ad agosto. Il provvedimento si propone di rafforzare l’intero sistema della formazione superiore e della ricerca italiana, puntando su investimenti strutturali, stabilizzazione del personale, tutela della sicurezza e rilancio del Mezzogiorno. Presente in Aula la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, il cui dicastero è tra i principali attori coinvolti.
Nel cuore del decreto figurano misure destinate a rafforzare gli enti pubblici di ricerca (EPR), estendendo le finalità del finanziamento ministeriale alle infrastrutture e alla cooperazione scientifica internazionale. È previsto un finanziamento triennale sperimentale per migliorare la qualità delle attività scientifiche e tecnologiche degli EPR. Particolare attenzione viene riservata al personale precario: le nuove norme ampliano le possibilità di stabilizzazione, in particolare presso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr). Viene inoltre rafforzato il Ministero dell’Università, con un aumento dell’organico e delle capacità assunzionali, anche in vista dell’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Un capitolo strategico riguarda il Mezzogiorno: 150 milioni di euro saranno destinati al potenziamento del Piano Nazionale Ricerca per lo Sviluppo del Sud 2021–2027. Risorse che, oltre a stimolare la produzione scientifica, potrebbero avere ricadute dirette anche sul sistema sanitario del territorio.
Il decreto stabilizza inoltre l’estensione della copertura assicurativa Inail contro infortuni e malattie professionali per tutti i soggetti coinvolti nel sistema dell’istruzione e della formazione, inclusi studenti, docenti e personale scolastico. La tutela si applicherà anche a contesti non strettamente pratici, come lezioni teoriche o attività extrascolastiche, equiparando di fatto gli ambienti educativi a quelli lavorativi sul piano della sicurezza. È prevista anche la proroga degli incarichi dei direttori degli Uffici scolastici regionali fino al 31 ottobre 2025, per assicurare continuità amministrativa in attesa di nuove nomine. Sul fronte sanitario, il decreto interviene significativamente sull'organizzazione delle aziende ospedaliero-universitarie, semplificando l'impiego del personale sanitario nelle scuole di specializzazione. Questo permetterà di affiancare con maggiore flessibilità i medici in formazione, rafforzando la qualità della formazione clinica e, al contempo, la continuità dell’assistenza ai cittadini. Inoltre, il Consiglio Universitario Nazionale (CUN), organo consultivo del Ministero, viene prorogato fino a dicembre 2025 per evitare vuoti istituzionali in attesa della sua riforma.