"Dall'1 gennaio al 30 aprile 2025, in Italia, sono stati notificati 269 casi di morbillo - con un'incidenza pari a 13,7 per milione di abitanti - di cui 76 nel mese di gennaio, 71 a febbraio, 86 a marzo e 36 ad aprile". Lo indica l'ultimo aggiornamento del bollettino periodico 'Morbillo & Rosolia News', curato dalla sorveglianza epidemiologica nazionale dell'Istituto superiore di sanità (Iss).
"La maggior parte dei casi non era vaccinato al momento del contagio - evidenzia l'Iss - Circa un terzo dei casi ha riportato almeno una complicanza, di cui le più frequenti sono state l'epatite/aumento delle transaminasi, la cheratocongiuntivite e la polmonite. Sono stati segnalati tre casi di encefalite. La trasmissione è avvenuta principalmente in ambito familiare, ma sono stati segnalati anche casi acquisiti in ambito sanitario (nosocomiale o ambulatorio medico) e 25 casi in operatori sanitari. Tra il 1° gennaio 2025 e il 30 aprile 2025 sono stati segnalati 2 casi sospetti di rosolia".
"Sono 18 le Regioni e Province autonome che hanno segnalato casi, di cui 4 hanno segnalato il 58,4% dei casi - si legge ancora - L'incidenza più elevata è stata osservata in Sicilia (33,3/milione di abitanti) seguita dalle Marche (32,4/milione), dalla Liguria (31,8/milione) e dalla Pa di Bolzano (27,8/milione). L'età mediana dei casi è pari a 32 anni. Oltre il 75% dei casi ha un'età maggiore o uguale a 15 anni; tuttavia, l'incidenza più elevata è stata osservata nei bambini sotto i 5 anni e sono stati segnalati 15 casi in bambini con meno di 1 anno di età".
Il confronto tra i primi 4 mesi 2025 e lo stesso periodo 2024 evidenzia un calo dei contagi. Lo scorso anno furono registrati 436 casi mentre quest'anno siamo arrivati a 296. Nel 2024 il picco fu ad aprile con 182 casi, mentre quest'anno sono 36 i casi di morbillo.
"Il morbillo - sottolinea l'Iss nel commento finale del bollettino - continua a circolare nel nostro Paese, anche se il numero di casi segnalati nel mese di aprile 2025 è in diminuzione rispetto ai primi mesi dell'anno. Oltre il 75% dei casi segnalati dall'inizio dell'anno ha un'età maggiore o uguale a 15 anni. Tuttavia, la fascia di età più colpita, in termini di incidenza, rimane quella sotto i cinque anni, che è anche la fascia di popolazione particolarmente vulnerabile alle complicanze del morbillo a breve e lungo termine. La maggior parte dei casi si è verificata in persone non vaccinate o vaccinate con una sola dose. Continuano ad essere segnalati casi in bambini sotto l'anno, la cui protezione dipende da un elevato livello di immunità nella popolazione, visto che l'età raccomandata per la somministrazione della prima dose di vaccino morbillo-parotite-rosolia (Mpr) è 12 mesi. L'Oms-Ufficio Regionale Europeo indica che, per garantire una protezione anticipata in caso di focolai di morbillo in corso - ricordano gli esperti - l'età della prima dose può essere anticipata a nove mesi di età e, in alcune circostanze, a partire dai sei mesi di età. Tuttavia, una dose somministrata prima dei 12 mesi di età non deve essere considerata valida ai fini della vaccinazione di routine: a questi bambini devono comunque essere somministrate due dosi di vaccino secondo il calendario vaccinale nazionale".
"I dati sulle complicanze continuano a confermare la potenziale gravità del morbillo, con 30 casi di polmonite e tre casi di encefalite acuta da morbillo segnalati nel nostro Paese dall'inizio dell'anno, oltre a numerose altre complicanze come epatite, cheratocongiuntivite e trombocitopenia. Oltre il 50% dei casi è stato ricoverato", conclude l'Iss.