L’Ausl di Piacenza ha licenziato il primario dell’Ospedale Civile finito agli arresti domiciliari con l’accusa di violenza sessuale e stalking su dottoresse e infermiere del reparto. Lo ha confermato il presidente della Regione Emilia Romagna, Michele De Pascale, che ha parlato di “quadro gravissimo” e annunciato l’avvio di ulteriori verifiche disciplinari su eventuali comportamenti collegati.
Il sindacato Anaao Assomed ha condannato duramente l’episodio e la gestione interna della vicenda. “Difenderemo sempre colleghe e colleghi vittime di arroganza e prepotenza”, ha dichiarato il segretario nazionale Pierino Di Silverio. “È inaccettabile che l’ospedale venga descritto come ambiente omertoso dove tutti sapevano ma nessuno interveniva”.
"La stessa direzione aziendale - precisa Di Silverio - non può oggi limitarsi a una presa d'atto senza una riflessione sui meccanismi che permettono il nascere e il crescere di comportamenti di prevaricazione in ambienti professionali. E senza innovazioni organizzative capaci di offrire punti di ascolto per le vittime sottraendole al timore di vendette. La giustizia farà certo il suo corso, ma le organizzazioni professionali e sindacali dei medici - conclude il leader sindacale - dovranno interrogarsi su come il tempio del lavoro sia potuto diventare un luogo di malaffare".