L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), insieme alla Fao e all’Organizzazione Mondiale per la Salute Animale (Woah), ha diffuso il 17 aprile una valutazione aggiornata del rischio per la salute pubblica legato ai recenti casi di influenza aviaria A(H5), rilevati sia negli animali che nell’uomo. Secondo i dati disponibili fino al 1° marzo 2025, il rischio globale per la popolazione rimane basso. Per le persone esposte per motivi professionali — come allevatori, veterinari e lavoratori del settore avicolo — il rischio è considerato da basso a moderato, in relazione alle misure di prevenzione adottate e alla situazione epidemiologica locale.
Le tre organizzazioni riferiscono che la trasmissione del virus tra animali prosegue e che i casi umani, sebbene in aumento, restano contenuti. Si prevede che potranno verificarsi ulteriori infezioni nell’uomo in seguito a contatti con animali infetti o ambienti contaminati, ma l’impatto complessivo sulla salute pubblica su scala globale viene attualmente considerato “minore”. L’Oms specifica che tale valutazione potrà cambiare in caso di nuove evidenze virologiche o epidemiologiche.
Sempre il 17 aprile, l’Oms ha reso nota la conferma del primo caso umano di influenza aviaria A(H5N1) in Messico. Il contagio è stato notificato il 2 aprile dalle autorità sanitarie del Paese tramite il Punto focale nazionale dei Regolamenti sanitari internazionali. Il paziente è stato individuato nello stato di Durango, dove erano già stati segnalati focolai del virus tra gli uccelli, anche se la fonte esatta dell’infezione è ancora in fase di indagine. Non sono stati identificati, al momento, ulteriori casi umani collegati a questo episodio.
L’Oms ricorda che qualsiasi infezione umana causata da un nuovo sottotipo di virus influenzale A è considerata un evento potenzialmente rilevante per la salute pubblica e deve essere obbligatoriamente notificata. Anche in questo caso, l’organizzazione ribadisce che il rischio per la popolazione generale è basso, mentre per chi lavora a stretto contatto con gli animali infetti il rischio resta da basso a moderato. La situazione resta in evoluzione e continua a essere monitorata con attenzione.