Il 31 dicembre 2025 scade il triennio formativo entro il quale i professionisti sanitari, odontoiatri ed igienisti dentali inclusi, devono raccogliere i crediti formativi previsti dal Sistema di Educazione Continua in Medicina (ECM). Lo ricorda un articolo di Odontoiatria33 che evidenzia come il triennio formativo attuale, 2023-2025, introduca una novità significativa riguardante l'assolvimento dell’obbligo formativo e le conseguenze in caso di inadempienza: ovvero la non copertura da parte dalla propria compagnia assicurativa per quanto riguarda l’RC Professionale se non si raccolgono almeno il 70% dei crediti obbligatori.
Ma anche la data del primo gennaio 2026 non è certa, in realtà la verifica dell’assolvimento dell’obbligo formativo potrà essere effettuata solo il primo aprile 2026. Sempre perché i provider hanno 90 giorni di tempo per registrare i crediti. Poi si dovrà aspettare che il Co.Ge.APS elabori i dati e li invii agli Ordini territoriali.
Ma dovrà inviarli anche alle compagnie assicuratrici o il controllo verrà svolto dalle compagnie solo in caso di contenzioso?
Verrà chiesta al professionista assicurato la dichiarazione dell’Ordine di appartenenza che certifica il numero di crediti raccolti?
L’obbligo di raccogliere almeno il 70% dei crediti per non rimanere senza copertura assicurativa, è stato introdotto dal Decreto legge per l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), che modifica quanto previsto dal Decreto attuativo della Legge Gelli-Bianco.
Il testo del decreto recita: "A decorrere dal triennio formativo 2023-2025, l’efficacia delle polizze assicurative di cui all’articolo 10 della legge 8 marzo 2017, n. 24, è condizionata all’assolvimento in misura non inferiore al 70 per cento dell’obbligo formativo individuale dell’ultimo triennio utile in materia di formazione continua in medicina".
Ovviamente tutto questo è quanto in vigore ad oggi. Gli oltre venti anni di ECM, con da una parte l’obbligo normativo e dall’altra il continuo aggirarlo con proroghe e soluzioni creative per evitare di dover sanzionare gli inadempienti (e dover chiudere gli ospedali), hanno dimostrato che tutto può cambiare anche a scadenza raggiunta.