L'influenza aviaria continua a destare preoccupazione a livello internazionale, con sviluppi significativi sia negli Stati Uniti che in Canada. Le autorità sanitarie stanno intensificando le misure di monitoraggio e rilevamento per prevenire la diffusione del virus, che ha già colpito diverse specie animali e in alcuni casi si è trasmesso agli esseri umani.
Uno studio condotto sempre dal CDC tra giugno e agosto ha esaminato 115 lavoratori di allevamenti bovini in Michigan e Colorado, rilevando che il 7% di loro aveva anticorpi contro il virus. Solo la metà di questi lavoratori ricordava di aver avuto sintomi. Il CDC ha inoltre raccomandato di offrire farmaci antivirali specifici ai lavoratori a rischio elevato e ha ampliato le linee guida per l'uso di dispositivi di protezione, compresa la protezione degli occhi.
La preoccupazione per la diffusione del virus non si limita ai bovini. A ottobre, un suino in Oregon è risultato positivo per la prima volta al virus H5N, seguito da un secondo caso confermato dalla USDA (United States Department of Agriculture) il 6 novembre. Questa situazione ha attirato l'attenzione di molti virologi, poiché in passato i suini sono stati vettori di pandemie umane.
Il caso non è stato associato alla frequentazione di fattorie agricole, ma l'adolescente era stato in contatto con cani, gatti e rettili. Le indagini per determinare la fonte dell'infezione sono ancora in corso. Ufficiali sanitari canadesi, hanno sottolineato che il virus può causare gravi malattie, ma al momento non è stata rilevata trasmissione tra persone e nessun contatto testato finora è risultato positivo.
La provincia della British Columbia ha individuato almeno 26 siti colpiti dal virus tra gli uccelli selvatici, mentre finora non sono stati segnalati casi nei bovini o tracce di virus nel latte. Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, il rischio per l'uomo rimane basso poiché non vi sono prove di trasmissione interumana, ma la diffusione del virus tra diverse specie animali, compresi i bovini negli Stati Uniti, potrebbe aumentare il rischio di infezione umana.
https://www.reuters.com/business/healthcare-pharmaceuticals/teen-critical-condition-with-canadas-first-presumptive-human-case-bird-flu-2024-11-12/
https://www.reuters.com/business/healthcare-pharmaceuticals/us-expands-bird-flu-testing-after-finding-symptom-free-infections-people-2024-11-07/
Cristoforo Zervos