Dal Covid per il quale si “raccomanda che le persone nei gruppi a più alto rischio ricevano un vaccino entro 12 mesi dall’ultima dose”, al vaiolo delle scimmie, ora Mpox, una “minaccia per la salute globale”, fino all’influenza aviaria. Il Direttore Generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus nel corso di un punto stampa da Ginevra ha tracciato lo stato dell’arte delle emergenze sanitarie globali. In merito al vaiolo delle scimmie, l'epidemia nella Repubblica Democratica del Congo non mostra segni di rallentamento, con oltre 11mila casi segnalati quest'anno e 445 decessi, tra cui i bambini più colpiti. Il Sudafrica ha recentemente segnalato all'Oms 20 casi di vaiolo, inclusi 3 decessi, i primi casi in quel Paese dal 2022. I contagi riguardavano tutti uomini e la maggior parte si identificava come uomini che avevano rapporti sessuali con uomini".
Per quanto concerne il Covid, Ghebreyesus spiega come "i dati mostrano che la copertura vaccinale anti-Covid è diminuita tra gli operatori sanitari e le persone over 60 anni, che sono due dei gruppi più a rischio. L'Oms raccomanda che le persone appartenenti ai gruppi a più alto rischio ricevano una immunizzazione entro 12 mesi dall'ultima dose. Il Covid-19 ancora oggi fa registrare ogni settimana una media di 1.700 decessi a livello globale". Ultimo tema affrontato dal numero uno dell’Oms concerne l’aviaria. Negli Stati Uniti la settimana scorsa "è stato segnalato un quarto caso umano di H5N1, in seguito all'esposizione al latte di mucche infette. La Cambogia ha spiegato ha inoltre segnalato 2 casi di bambini che hanno avuto contatti con polli malati o morti. Per il momento non è stata segnalata alcuna trasmissione da uomo a uomo, motivo per cui l'Oms continua a valutare basso il rischio per la popolazione. Tuttavia, la nostra capacità di valutare e gestire questo rischio è compromessa dalla limitata sorveglianza dei virus influenzali negli animali a livello globale. Mentre capire come questi virus si diffondono e mutano negli animali è essenziale per identificare eventuali cambiamenti che potrebbero aumentare il rischio di epidemie nell'uomo o il potenziale di una pandemia".
L'Oms invita tutti i Paesi a "rafforzare la sorveglianza e la segnalazione dell'influenza negli animali e nell'uomo" e a "condividere campioni di virus influenzali con i centri che collaborano con l'Oms". Secondo il Dg, in questa fase è necessario "condividere le sequenze genetiche dei virus influenzali umani e animali in database accessibili al pubblico", e poi "fornire le protezioni a chi lavora a stretto contatto con gli animali infetti" e "accelerare la ricerca sull'influenza aviaria", ha concluso Ghebreyesus.