La diagnosi alla nascita ha consentito l’avvio immediato della terapia della terapia genica all’IRCCS AOU Meyer, in Toscana, salvando così la vita a diversi bambini affetti da atrofia muscolare spinale (SMA).
Tutti e 8 i bambini trattati hanno mostrato un netto miglioramento clinico e della loro qualità di vita: in particolare, 4 dei piccoli hanno presentato uno sviluppo motorio paragonabile a quello dei bambini sani. Si tratta di bambini che fino a pochi anni fa avrebbero avuto poche speranze di sopravvivenza e disabilità gravissime legate alla progressione della malattia.
Fondamentale, per la diagnosi di questa patologia, lo screening neonatale: in 6 di questi 8 casi l’atrofia muscolare spinale è stata individuata proprio così, con una semplice puntura sul tallone a poche ore dalla nascita, quando ancora la malattia non si era manifestata, e questo ha consentito un avvio della terapia molto precoce e dunque dall’efficacia potenziale elevatissima.
La SMA è una malattia genetica neuromuscolare rara caratterizzata da debolezza ed atrofia muscolare progressiva. Lo sviluppo intellettivo è però normale.
La SMA è dovuta a un difetto genetico a trasmissione autosomica recessiva, ciò significa che entrambi i genitori di un paziente SMA sono portatori sani del difetto genetico responsabile della condizione, che si manifesta solo se entrambi lo trasmettono ai figli. Si stima che nasca un bambino affetto da SMA ogni 6.000-10.000 neonati.
Nel 95-98% dei casi, la patologia è causata da specifiche mutazioni nel gene SMN1, che codifica per la proteina SMN (Survival Motor Neuron), essenziale per la sopravvivenza e il normale funzionamento dei motoneuroni. I pazienti affettida SMA hanno un numero variabile di copie di un secondo gene, SMN2, che codifica per una forma accorciata della proteina SMN, dotata di una funzionalità ridotta rispetto alla proteina SMN completa (quella codificata dal gene SMN1 sano). Il numero presenti di copie del gene SMN2 è quindi alla base della grande variabilità della patologia, con forme più o meno gravi.
Il grande vantaggio dello screening neonatale SMA è che i bambini affetti trattati in fase pre-sintomatica mostrano di avere delle fasi di sviluppo sovrapponibili a quelle dei bambini che non hanno la malattia. Oggi, sono infatti disponibili in Italia terapie specifiche: gli oligonucleotidi antisenso e la terapia genica.
Mentre gli oligonucleotidi antisenso agiscono sul gene SMN2 permettendo la produzione di una proteina SMN completa e funzionale, la terapia genica utilizza un vettore virale che penetra nella cellula neuronale e trasferisce il gene SMN 1 mancante, senza integrarsi nel genoma umano, producendo continuativamente la proteina SMN.
La terapia genica per l'atrofia muscolare spinale di tipo 1 (Sma1) è da novembre 2020 una possibilità concreta per i piccoli pazienti italiani: da quella data l'Aifa "ha inserito il medicinale Zolgensma (onasemnogene abeparvovec), prima terapia genica per la Sma, nell'elenco dei medicinali erogabili a carico del Ssn. È un farmaco molto costoso e la Regione Toscana è stata tra le primissime regioni a somministralo. Una sola somministrazione endovenosa può cambiare radicalmente la vita dei bambini, arrestando la progressione della malattia e dunque prevenendo la disabilità gravissima che la patologia comporta.
La mamma di Amanda, bambina di tre anni e mezzo salvata di recente, racconta: “Quando è arrivata la diagnosi, la bambina aveva 11 giorni ed era completamente asintomatica. Quel giorno è iniziato il nostro percorso al Meyer, prima con la “vecchia” terapia, poi con lo Zolgensma. Non è stato un percorso sempre semplice, si tratta comunque di un farmaco importante. Ma oggi la bambina sta benissimo, ha finito il follow up di due anni e non ha niente di quello che avrebbe avuto se non ci fosse stata questa terapia: nuota, fa ginnastica, va all’asilo. Fa tutto quello che fanno i suoi coetanei e questo per noi genitori è una gioia incredibile”.