L’European Association for the Study of Obesity (EASO) ha pubblicato su Nature Medicine un nuovo framework per la gestione farmacologica dell’obesità e delle sue complicanze. Il documento rappresenta un cambio di paradigma: farmaci come semaglutide e tirzepatide sono indicati come prima scelta terapeutica quando sia necessario un calo ponderale significativo, grazie all’efficacia dimostrata negli studi clinici (>10% di perdita di peso rispetto al placebo).
Il trattamento dell’obesità – sottolineano gli autori – non deve limitarsi al solo dimagrimento, ma includere la prevenzione e il miglioramento delle complicanze, il benessere psicologico, la funzionalità fisica e la qualità di vita. L’approccio resta multimodale, con modifiche comportamentali e supporto psicologico alla base, integrate dai farmaci o, nei casi selezionati, da procedure chirurgiche e endoscopiche.
Il nuovo algoritmo proposto da EASO orienta la scelta farmacologica in base alla presenza o meno di complicanze:
• OSAS: tirzepatide è raccomandata come prima linea.
• Osteoartrosi del ginocchio: semaglutide si associa a una riduzione significativa del dolore.
• Prediabete e diabete tipo 2: tirzepatide, semaglutide e liraglutide riducono la progressione a diabete; semaglutide mostra beneficio sugli eventi cardiovascolari maggiori.
• Scompenso cardiaco: semaglutide e tirzepatide riducono i ricoveri.
• Steatosi epatica metabolica (MASLD/MASH): tirzepatide (e, più recentemente, semaglutide nello studio ESSENCE) hanno dimostrato un impatto favorevole su infiammazione e fibrosi epatica.
Le linee guida sottolineano anche il tema della sostenibilità: i costi elevati dei nuovi farmaci (GLP-1 e dual agonisti) possono essere compensati dai risparmi legati alla riduzione delle complicanze, ma servono politiche per migliorarne l’accessibilità.
Gli autori richiamano infine l’urgenza di aggiornamenti periodici dell’algoritmo, data la rapida evoluzione della ricerca e l’emergere di nuove evidenze cliniche.
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