Studi futuri e interventi di sanità pubblica per prevenire le cadute domestiche tra gli anziani residenti in comunità ad alto rischio di caduta potrebbero trarre beneficio da un approccio multicomponente che comprenda la revisione dei farmaci, l’esercizio fisico e la valutazione del rischio domiciliare e dovrebbero includere la valutazione dei fattori di rischio per le fratture» concludono gli autori.
Secondo uno studio pubblicato sul Journal of Clinical Medicine, un intervento multicomponente a livello di assistenza primaria potrebbe prevenire una percentuale significativa di cadute domestiche tra gli anziani ad alto rischio di caduta che vivono in comunità, e il coinvolgimento dei medici di base in questo intervento è fondamentale. «Le cadute sono una causa comune di morbilità e compromissione funzionale negli anziani, e rappresentano un problema di salute significativo. Tenendo conto del fatto che i medici di base sono il primo punto di contatto per problemi di salute e possono fornire servizi di prevenzione, abbiamo portato avanti uno studio che valutasse gli effetti di un intervento multicomponente per la prevenzione delle cadute negli anziani di almeno 65 anni ad alto rischio di caduta» affermano gli autori, diretti da Walter Marrocco, della Federazione Italiana Medici di Medicina Generale e della Società Italiana di Medicina di Prevenzione e degli Stili di Vita. Per lo studio, 117 medici di base hanno arruolato 1.757 pazienti e li hanno randomizzati in due gruppi, uno di intervento e uno di controllo, seguendoli per un anno, e valutando come esito primario il tasso di cadute a casa nell'arco di 12 mesi. Il gruppo di intervento ha ricevuto consulenza medica e comportamentale, valutazione dei fattori di rischio a domicilio, un programma di attività fisica e consulenza nutrizionale. Il gruppo di controllo è stato gestito con la sola consulenza nutrizionale. Lo studio è stato completato da 1.225 pazienti. I soggetti nel gruppo di intervento hanno presentato, in media, meno cadute a casa (variazione percentuale -31,2%) e meno cadute totali (-26,0%), anche se la riduzione del numero di cadute è stata piccola (-3,9%). Tra gli endpoint secondari, i tassi di ricovero in ospedale generale o al pronto soccorso, e di visite dal medico di famiglia, hanno mostrato lievi miglioramenti, anche se non statisticamente significativi, mentre il rischio di fratture è risultato inaspettatamente aumentato nel gruppo di intervento rispetto ai controlli. «Studi futuri e interventi di sanità pubblica per prevenire le cadute domestiche tra gli anziani residenti in comunità ad alto rischio di caduta potrebbero trarre beneficio da un approccio multicomponente che comprenda la revisione dei farmaci, l’esercizio fisico e la valutazione del rischio domiciliare e dovrebbero includere la valutazione dei fattori di rischio per le fratture» concludono gli autori.
Journal of Clinical Medicine 2023. Doi: 10.3390/jcm12227134
https://doi.org/10.3390/jcm12227134