
"C'è ancora molto da fare non solo nel campo della diagnosi tempestiva" di Alzheimer e altre demenze "e del supporto post diagnostico, ma anche per quanto riguarda l'intervento sui fattori di rischio che, secondo una ricerca della Lancet Commission, potrebbe evitare o rallentare fino al 40% dei casi di demenza previsti in tutto il mondo entro il 2050". Lo dichiara Katia Pinto, presidente della Federazione Alzheimer Italia, in occasione della XXX Giornata mondiale Alzheimer che si celebra il 21 settembre, nel XII Mese mondiale Alzheimer.
Giocare d'anticipo è il tema al centro del Rapporto mondiale Alzheimer 2023 redatto Alzheimer's Disease International (Adi), partner internazionale della federazione italiana. L'edizione di quest'anno si intitola infatti 'Ridurre il rischio di demenza: mai troppo presto, mai troppo tardi', e si concentra proprio sulla "riduzione del rischio di demenza come pratica, non come teoria. Solo nel 2023 - sottolinea Federazione Alzheimer - sono state pubblicate 50mila notizie in tutto il mondo su come le abitudini alimentari potrebbero impedire o favorire la demenza e la sua progressione".
Il nuovo report mondiale - spiega Alzheimer Italia - raccoglie le intuizioni di 90 ricercatori di alto profilo, operatori sanitari, responsabili politici, persone che vivono con demenza e caregiver, per aiutare i lettori a comprendere il rischio di demenza in modo olistico e di facile lettura, e per fornire indicazioni e suggerimenti concreti sulle possibili strade per prevenirla.