
Nuova indicazione di Omalizumab, un farmaco biologico approvato per gli adulti con rinosinusite cronica grave con polipi nasali non adeguatamente controllati dai corticosteroidi intranasali, che è una speranza per i pazienti con questa patologia.
La rinosinusite cronica con poliposi nasale è una patologia infiammatoria cronica del naso e dei seni paranasali, che in molti casi si associa anche all'asma e ad altre comorbidità. L'infiammazione, alla base della poliposi nasale, comporta lo sviluppo di escrescenze della mucosa dei seni nasali e/o della cavità nasale.
Nonostante non se ne parli ancora spesso, la rinosinusite con poliposi nasale è comunque una patologia molto diffusa: ne soffre un italiano su 25 ed è fortemente impattante sulla qualità della vita di chi ne è affetto.
Omalizumab disponibile in Italia per i pazienti affetti da rinosinusite cronica con poliposi nasale (CRSwNP) non adeguatamente controllata. Si tratta della nuova indicazione dell'anticorpo anti-IgE già approvato e rimborsato per il trattamento dell'asma grave allergico e dell'orticaria cronica spontanea.
Efficacia, sicurezza e mantenimento degli effetti a lungo termine sono elementi cruciali nel trattamento della poliposi. Tali aspetti sono stati valutati anche per omalizumab negli studi di fase III POLYP 1 e 2 (a 24 settimane) e nello studio Open Label Extention (a 52 settimane), come spiega
Paolo Castelnuovo, professore ordinario di Otorinolaringoiatria presso l'Università dell'Insubria di Varese e direttore della Struttura Complessa di Otorinolaringoiatria, Asst dei 7 Laghi, Ospedale di Circolo Fondazione Macchi di Varese: "Omalizumab ha dimostrato di ridurre in modo significativo, oltre alla congestione nasale, la dimensione e l'estensione dei polipi, migliorando così l'olfatto, la qualità del sonno e la rinorrea anteriore. I benefici sono tangibili sulla qualità di vita dei pazienti che vedono ridursi le possibili situazioni di imbarazzo e di disagio che possono essere causate da questi sintomi. Proprio la dimensione dei polipi e la qualità di vita del paziente sono i criteri che determinano il grado di severità della patologia e, quindi, la prescrivibilità del nuovo farmaco".
"Convivere con la poliposi nasale non è affatto facile - conferma
Simona Barbaglia, presidente dell'associazione nazionale pazienti Respiriamo Insieme APS - Non soltanto perché stravolge la vita quotidiana di chi ne è affetto, ma anche per l'impatto fortemente negativo dal punto di vista psicologico. Nonostante non se ne parli ancora spesso, è comunque una patologia molto diffusa: ne soffre un italiano su 25. Nelle sue forme più severe rende necessario sottoporsi a cicli di terapia con corticosteroidi sistemici per dare sollievo dai sintomi e/o ad interventi chirurgici per la rimozione dei polipi nasali: purtroppo, però, sono opzioni che in molti casi risolvono solo temporaneamente il problema. Non è raro, quindi, che i pazienti più gravi, se non adeguatamente informati e accompagnati ad adeguati percorsi di cura, gettino la spugna, rinunciando a curarsi per mancanza di soluzioni durature".
Nei pazienti con poliposi o asma, la mucosa è costantemente infiammata e la continua risposta del sistema immunitario contribuisce in maniera determinante alla formazione delle escrescenze: si parla infatti di infiammazione T2 IgE mediata. Gli standard terapeutici per la rinosinusite cronica con poliposi nasale prevedono, soprattutto, l'utilizzo di farmaci antinfiammatori locali (corticosteroidi intranasali), ma non sono sufficienti a controllare la patologia in modo adeguato.
Omalizumab è quindi l'opportunità che può avere un impatto significativo sulla qualità di vita dei pazienti affetti da rinosinusite cronica con polipi nasali aiutandoli a convivere con i sintomi molteplici, persistenti, causa di sconforto, disagio e gravi limitazioni alle attività quotidiane.