
Lasciati alle spalle i voti di fiducia al nuovo governo Draghi, alla Camera è protagonista da lunedì 22 febbraio il Decreto legge
Milleproroghe, approvato a fine 2020 dal consiglio dei ministri ed ora in fase di conversione. La bozza (AC 2845), al momento all'esame delle commissioni Affari costituzionali e Bilancio, sta per passare in plenaria. Il governo non avrebbe messo la fiducia e al voto si affrontano gli esiti della scrematura di circa 2400 emendamenti originari. Il decreto legge del 31 dicembre scorso proroga a tutto marzo
Domenico Arcuri come commissario all'emergenza nonché le norme sulla sorveglianza sanitaria eccezionale dei lavoratori fragili con immunodeficienze, e rinvia a tutto giugno una serie di misure come le esecuzioni di sfratti, l'attuale regime di concessione degli appalti, il bonus taxi per disabili di nuclei familiari in difficoltà.
Restando in sanità, tra gli emendamenti all'articolo 4 (sanità) non dichiarati inammissibili dei 174 complessivamente proposti, spiccano le proroghe a stabilizzazioni e contratti. Nella medicina generale, visto il protrarsi dell'emergenza, per contrastare la attuale e futura carenza di medici di assistenza primaria, entro Pasqua un decreto del Ministro della salute potrebbe prorogare i termini di utilizzo della graduatoria del triennio 2019-22: fin qui la legge prevede che i posti vacanti siano riassegnati entro 10 giorni dall'inizio del corso. Proseguirebbero poi tutto l'anno i reclutamenti straordinari di personale in quiescenza, specializzandi etc cui si prevedeva di porre termine a fine 2020. anziché sei mesi i contratti a termine stipulabili dalle regioni con sanitari pensionati per far fronte all'emergenza Covid-19 dureranno fino alla scadenza dell'emergenza stessa. Negli ospedali universitari si consente di trattenere in servizio i dirigenti medici che abbiano compiuto i 70 anni nel periodo di emergenza, un anno massimo. Fino a tutto il 2022, si consentirebbero poi contratti a termine ai professionisti sanitari o sociosanitari laureati all'estero che intendano esercitare in Italia purché il corso sia conforme alle direttive Ue. Se la norma passa, gli interessati presenteranno alla Regione istanza corredata di certificato di iscrizione all'albo del Paese di provenienza e chi è assunto da strutture private o accreditate potrà iniziare a lavorare a partire dalla presentazione della domanda, autocertificando il titolo straniero.
Per gli ordini, un emendamento di
Francesco Paolo Sisto rinvia al termine dello stato di emergenza la durata dei consigli nelle province dove non si siano ancora svolte le elezioni e dei vertici della Fnomceo. L'obbligo di dire addio dopo due mandati consecutivi per il presidente di un Ordine decorre dall'insediamento dei nuovi consigli. In tema di terapie, i farmaci in distribuzione diretta dovrebbero poter essere erogati "per conto" dalle farmacie territoriali non più fino alla fine dello stato di emergenza ma a tutto il 31 dicembre 2021. Entro maggio 2021 si completa la revisione della lista delle patologie da ricercare attraverso lo screening neonatale (legge 167/16), con un budget di 2 milioni in più, fino a 35,7 milioni di euro annui. Altri 2 milioni arriverebbero per assicurare l'assistenza ai bambini affetti da malattia oncologica. Governo e regioni potrebbero ridefinire subito gli standard ospedalieri (DM 70) senza aspettare altre procedure. Sempre tra le regioni, scatterebbero solo dal 2022 i controlli di appropriatezza sulle prestazioni erogate a pazienti che arrivano da fuori per farsi curare. Alle regioni si chiede di rimborsare la spesa per i Dpi delle strutture private accreditate che abbiano riconvertito i reparti per far fronte al Covid-19 e abbiano realizzato il 100% del budget acuti. Per i direttori generali di Asl e ospedali, al decreto di dicembre - secondo cui la graduatoria dei candidati idonei andava riaperta ed integrata entro il 21 marzo, con domande da presentare entro il 5 febbraio - si aggiunge ora la richiesta di far rientrare nell'elenco i candidati ammessi al 5/2 al corso nazionale di sanità pubblica di cui al dlgs 171/16. Infine, in tema di sperimentazione, alla norma che rinvia a fine 2022 il divieto di usare animali per trial su xenotrapianti e sostanze d'abuso si aggiunge una richiesta di prorogare al 2024 l'attuale regime meno restrittivo sul riutilizzo di animali già soggetti a test. Entro giugno di ogni anno il ministro della Salute invia alle Camere una relazione sulle procedure di sperimentazione animale in cui verifica se ci sono metodi sostitutivi.
Entro il 1° marzo il testo uscito da Montecitorio dovrà essere stato approvato in Senato in via definitiva. Accanto a quelli dettagliati, citiamo altri emendamenti presentati e tra questi di tentativi - di diversa onerosità - di inserire fino all'ultimo sotto forma di articolo 4 bis novità come un fondo da 500 mila euro per il recupero di prestazioni per pazienti con degenerazione maculare retinica e la loro riabilitazione, un credito d'imposta del 60% a tutte le imprese che acquistano Dpi dal 1 giugno 2020 e fino al 31 dicembre 2021 e di limitare per tutto il periodo dell'emergenza alla sola colpa grave la responsabilità penale dei sanitari dei reparti in prima linea contro il virus. Sarebbe colpa grave l'evidente violazione delle buone pratiche della scienza medica "tenendo conto della proporzione fra disponibilità di luoghi e strumenti e il numero dei pazienti da curare, nonché della specializzazione del personale, oltre che della volontarietà della prestazione".