Oltre un terzo della popolazione mondiale soffre di almeno una forma allergica, con un incremento particolarmente marcato tra i bambini. È l’allarme lanciato al congresso della Società Italiana di Allergologia, Asma e Immunologia Clinica (SIAAIC), di Milano e richiama l’attenzione su una vera e propria emergenza di salute pubblica.
“Negli ultimi decenni le allergie hanno assunto le caratteristiche di una vera e propria epidemia globale”, spiega Vincenzo Patella, presidente SIAAIC e direttore dell’UOC di Medicina Interna dell’Azienda Sanitaria di Salerno.
Nel dettaglio, i dati italiani delineano un quadro allarmante: “Nel nostro Paese, l’asma colpisce il 10% degli under 18, le allergie alimentari interessano tra il 6-8% dei più piccoli e il 10% soffre di allergie cutanee. Per quanto riguarda gli adulti, il 5% della popolazione soffre di asma, il 3% di allergie alimentari, il 10% di allergie cutanee e il 15-20% di rinite allergica”, aggiunge l’esperto. “A questi vanno aggiunti tutti pazienti che soffrono di reazioni allergiche ai farmaci che rappresentano circa il 10% di tutte le reazioni avverse ai farmaci segnalate in Italia, mentre le reazioni al veleno di imenotteri, api, vespe, calabroni, si attestano attorno al 3%. Inoltre, circa il 30% della popolazione può soffrire di più malattie allergiche”.
Un fenomeno in crescita che, sottolineano gli specialisti, riguarda sempre più spesso anche soggetti adulti o anziani. “Con l’avanzare degli anni il sistema immunitario va incontro a modificazioni come l’immunosenescenza che può accentuare una risposta sbilanciata verso gli allergeni”, osserva Patella, evidenziando la necessità di indagare i fattori che modulano la risposta immunitaria, a partire dal microbiota. “L’obiettivo è identificare strategie innovative, basate su dieta, probiotici, prebiotici o interventi mirati che possano favorire l’equilibrio microbico e rafforzare la tolleranza immunologica”, conclude.
Per i clinici, il messaggio è chiaro: di fronte all’espansione dell’“epidemia allergica”, sarà sempre più importante integrare la valutazione immunologica con un approccio personalizzato e preventivo, capace di agire sui fattori ambientali e microbiotici che modulano la risposta allergica lungo tutto l’arco della vita.