L’autunno è appena iniziato, ma i primi casi di influenza sono già stati segnalati in Italia. Le previsioni per la stagione 2025-2026 non sono incoraggianti: secondo il virologo Fabrizio Pregliasco, direttore scientifico dell’Osservatorio Virusrespiratori.it, si stimano tra i 15 e i 16 milioni di contagi, con un impatto superiore a quello dello scorso anno. Le varianti A/H3N2 e B/Victoria, capaci di eludere parzialmente le difese immunitarie, saranno le principali responsabili della diffusione del virus, mentre Covid-19 e virus respiratorio sinciziale (RSV) continueranno a circolare, aggravando il quadro complessivo. “È una stagione che si preannuncia intensa – avverte Pregliasco –. Il buon senso e la vaccinazione restano le armi principali per contenere i contagi e ridurre le complicanze, soprattutto tra i più fragili”.
La campagna vaccinale è già partita in diverse Regioni, dando priorità ad anziani, fragili, donne in gravidanza, caregiver e operatori sanitari. “Non serve affrettarsi nei primissimi giorni, ma è importante vaccinarsi entro novembre per arrivare protetti al picco di fine anno”, ricorda Elisabetta Alti, vicepresidente dell’Ordine dei Medici di Firenze. “Vaccinarsi prima di Natale è la scelta migliore per difendersi dal virus quando circola di più”. Anche i medici di famiglia registrano un incremento delle infezioni respiratorie legato al calo termico e alla ripresa delle scuole e del lavoro. “Il Covid sta rialzando la testa e può confondersi con l’influenza – spiega Pier Luigi Bartoletti, vice segretario nazionale della Fimmg –. Se si hanno sintomi, meglio fare un tampone prima di vaccinarsi: se è Covid, si posticipa la vaccinazione, altrimenti si può procedere”. Per bambini e adolescenti, sottolinea Gianluigi Marseglia, pediatra dell’Università di Pavia, “sono oggi disponibili più opzioni vaccinali già dai 6 mesi di vita. Proteggere i più piccoli è importante non solo per loro, ma anche per ridurre la diffusione del virus nelle famiglie e nelle comunità scolastiche”.
A ricordare la necessità di proteggere anche chi soffre di patologie croniche è Claudio Micheletto, presidente dell’Associazione Italiana Pneumologi Ospedalieri (AIPO): “Ogni riacutizzazione infettiva rappresenta un rischio serio per chi ha malattie respiratorie come asma o Bpco. La vaccinazione contro influenza, pneumococco, Covid e virus respiratorio sinciziale è parte integrante della gestione clinica. Ogni anno l’influenza causa fino a 10mila decessi, in gran parte tra anziani e fragili: prevenire è fondamentale”. Infine, un appello arriva da Mario Picozza, presidente di Federasma e Allergie ODV: “Vaccinarsi è un atto di responsabilità verso sé stessi e gli altri. Ma serve anche continuare a seguire le buone pratiche di prevenzione: rimanere a casa se si hanno sintomi, usare la mascherina in ambienti chiusi, igienizzare le mani. Sono comportamenti semplici che proteggono tutti e aiutano a ridurre la pressione sui servizi sanitari”.