Secondo quanto riportato su Regional Anesthesia & Pain Medicine, le segnalazioni di decessi correlati alla lidocaina nel National Poison Data System (NPDS) degli American Poison Centers sono aumentate di 2,7 volte tra il 2011 e il 2022 rispetto al decennio precedente, in controtendenza con il calo complessivo delle intossicazioni da anestetici locali registrato nello stesso arco temporale.
Michael Fettiplace, del University of Illinois Chicago College of Medicine, e colleghi hanno osservato una riduzione globale del 23% delle segnalazioni di avvelenamento da anestetici locali (OR 0,77; IC 95% 0,76–0,78; P<0,0001), attribuita principalmente al calo dei casi legati a farmaci diversi dalla lidocaina. Il contesto clinico degli eventi letali è mutato sensibilmente: prima del 2010, il 47% dei decessi si verificava in sala operatoria, mentre dopo quella data la quota è scesa al 15%. Parallelamente, i casi in ambito preospedaliero sono passati dal 7% al 31%.
Secondo Fettiplace, la riduzione delle chiamate ai centri antiveleni riflette l’efficacia di misure di sicurezza introdotte per anestetici locali perioperatori più potenti, come bupivacaina e ropivacaina. Tra queste, l’uso sistematico dell’ecografia per l’anestesia regionale e l’impiego dell’emulsione lipidica nel trattamento della tossicità sistemica da anestetici locali (LAST), raccomandato da varie società scientifiche.
Lo studio segnala che l’incremento dei decessi da lidocaina può essere collegato a una percezione diffusa di maggiore sicurezza del farmaco rispetto ad altri anestetici locali. Le formulazioni di bupivacaina e ropivacaina sono generalmente confezionate in fiale contenenti 150 mg, pari alla dose massima raccomandata per un adulto, mentre la lidocaina è spesso disponibile in flaconi o sacche endovenose da 2.000 mg, contro una dose massima raccomandata di 300 mg.
Negli Stati Uniti sono inoltre presenti formulazioni da banco di lidocaina, in alcuni casi implicate in episodi di autolesionismo. Tali preparazioni non sono accessibili in Europa, dove le concentrazioni elevate o le vie sistemiche richiedono prescrizione medica.
I ricercatori hanno analizzato le segnalazioni raccolte dai centri antiveleni statunitensi tra il 1983 e il 2022, suddividendo i dati per principio attivo. Sono stati identificati 203.853 casi di intossicazione da anestetici locali, con 74 decessi totali. Tra il 2001 e il 2022, lo 0,11% dei casi da lidocaina ha avuto esito fatale, contro lo 0,012% dei casi da altri anestetici locali.
Nel periodo 2016–2021, le segnalazioni di intossicazione da lidocaina sono aumentate da 1.600 a 2.500. I casi analizzati mostrano una correlazione con la somministrazione endovenosa di dosi elevate, soprattutto in contesti di emergenza preospedalieri o ospedalieri. In diversi casi, il dosaggio ha superato i 2.000 mg.
Secondo gli autori, fuori dalla sala operatoria esisterebbe un divario nella gestione della LAST tra anestesisti e operatori dell’urgenza. Viene proposta una revisione delle pratiche di somministrazione ad alte dosi in contesti extraospedalieri e una maggiore disponibilità di emulsione lipidica nei reparti di emergenza.
I ricercatori osservano che «la lidocaina non è sicura quanto comunemente si ritiene» e raccomandano interventi di prevenzione, come la formazione del personale sanitario, la revisione dell’accessibilità a formulazioni ad alta concentrazione, l’emissione di raccomandazioni scientifiche specifiche e una modifica del confezionamento.
Gli autori precisano che lo studio non quantifica il rischio assoluto di intossicazione o decesso da anestetici locali, ma descrive i tassi relativi di segnalazione ai centri antiveleni. Saranno necessari ulteriori studi per confermare e approfondire i risultati emersi.
Reg Anesth Pain Med. 2025 Jul 21. doi: 10.1136/rapm-2025-106464. Epub ahead of print.
https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/40691088/