Il Comitato per i medicinali per uso umano (CHMP) dell’Agenzia Europea per i medicinali (EMA) ha espresso parere positivo per cabozantinib di Ipsen nel trattamento di pazienti adulti con tumori neuroendocrini extra-pancreatici e pancreatici non resecabili o metastatici, ben differenziati, in progressione dopo almeno una precedente terapia sistemica non basata su analoghi della somatostatina.
Il numero di pazienti con nuova diagnosi di tumori neuroendocrini (NETs) è in aumento, con una prevalenza stimata superiore rispetto al tumore del pancreas esocrino o della vescica. Le opzioni terapeutiche alla progressione sono limitate e dipendono dalla sede primaria del tumore e da altri fattori che rendono complicato definire la sequenza ottimale dei trattamenti specifici per le esigenze individuali del paziente.
Cabozantinib è una piccola molecola che inibisce recettori multipli della tirosin-chinasi come VEGFR, MET, RET e la famiglia dei TAM (TYRO3, MER, AXL). Questi recettori di tirosin-chinasi sono coinvolti in processi cellulari normali e patologici, come l’oncogenesi, la metastasi, l’angiogenesi tumorale (la crescita di nuovi vasi sanguigni di cui i tumori hanno bisogno per crescere), la resistenza ai farmaci, la modulazione delle attività immunitarie e il mantenimento del microambiente tumorale.
La raccomandazione si basa sui risultati dello studio di Fase III CABINET presentati durante il Congresso della European Society for Medical Oncology (ESMO) nel 2024 e pubblicati nel New England Journal of Medicine. La decisione finale sull’approvazione da parte dell’Unione Europea è prevista nei prossimi mesi.
Lo studio CABINET ha dimostrato una riduzione statisticamente significativa e clinicamente rilevante del rischio di progressione di malattia o di morte con cabozantinib rispetto a placebo con una qualità di vita correlata alla salute che è stata mantenuta o migliorata. Il tasso di sopravvivenza a cinque anni dipende prevalentemente dalla sede primaria del tumore.
Il profilo di sicurezza di cabozantinib è risultato coerente con quello già noto; non sono stati identificati nuovi segnali di sicurezza.
Cabozantinib potrebbe essere la prima e unica terapia sistemica approvata nell’Unione Europea per i tumori neuroendocrini precedentemente trattati, indipendentemente da sede e grado del tumore dopo almeno una precedente terapia sistemica non basata su analoghi della somatostatina.
“I dati di efficacia dello studio di Fase III CABINET rappresentano un punto di svolta nella ridefinizione degli approcci terapeutici per le persone affette da tumori neuroendocrini”, afferma Christelle Huguet, Head of Research and Development, Ipsen. “Il parere positivo da parte del CHMP conferma la potenzialità di tradurre questi dati in benefici significativi per i pazienti. Attendiamo ora con fiducia la decisione finale della Commissione Europea”.
Exelixis ha concesso a Ipsen i diritti di esclusiva per la commercializzazione e l’ulteriore sviluppo clinico di cabozantinib al di fuori degli Stati Uniti e del Giappone. Exelixis ha concesso i diritti di esclusiva a Takeda Pharmaceutical Company Limited (Takeda) e detiene i diritti di esclusiva per sviluppare e commercializzare cabozantinib negli Stati Uniti.
“Il parere espresso dal CHMP, relativamente all’utilizzo di cabozantinib nei pazienti affetti da NET avanzato, rappresenta una importante novità – ha commentato Nicola Fazio, Direttore Divisione di Oncologia Medica Gastrointestinale e Tumori Neuroendocrini, IEO -. Qualora l’opinione del CHMP venisse recepita dalla Commissione Europea, cabozantinib sarebbe il secondo TKI dopo sunitinib a essere approvato nei NET. Questo rappresenta una grande opportunità per i pazienti con diagnosi di NET, ambito nel quale esistono ancora poche opzioni terapeutiche”.