La decisione dell’Italia di astenersi dal voto sul nuovo Patto pandemico proposto dall’Organizzazione Mondiale della Sanità ha sollevato reazioni critiche da parte di importanti società scientifiche italiane, in particolare dagli igienisti della SItI (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica) e dai microbiologi clinici dell’AMCLI (Associazione Microbiologi Clinici Italiani).
Gli igienisti della SItI esprimono “sorpresa” per la scelta italiana, sottolineando come essa arrivi “in un momento in cui la comunità internazionale richiama alla cooperazione e alla responsabilità condivisa”, e alla luce delle fragilità emerse durante la pandemia da Covid-19.
La società evidenzia inoltre “la preoccupazione per il ritardo nell’aggiornamento del Piano pandemico nazionale”, un processo attualmente fermo dopo la recente bocciatura da parte della Conferenza delle Regioni. “In una fase storica in cui la pianificazione e la preparazione sono fondamentali per la sicurezza sanitaria del Paese – afferma la SItI – il mancato aggiornamento di questo strumento rappresenta un serio elemento di vulnerabilità”.
Nel comunicato diffuso, la SItI richiama l’attenzione su rischi infettivi emergenti come l’influenza aviaria, le arbovirosi e l’antibiotico-resistenza, sottolineando come questi fattori rendano ancora più urgente una strategia aggiornata ed efficace. La società ribadisce inoltre il proprio sostegno al ruolo dell’OMS e all’approccio proposto nel Patto pandemico, definito “innovativo” e orientato a rafforzare la sorveglianza e la risposta alle crisi sanitarie.
I microbiologi clinici Amcli, dal canto loro, definiscono l’astensione italiana come “un gravissimo errore” e criticano la “pervicacia politica nel non ascoltare gli esperti”. Secondo il presidente dell’associazione, Pierangelo Clerici, la decisione rischia di collocare l’Italia “nel novero dei negazionisti e no vax”, con ricadute sulla credibilità scientifica del Paese.
L’Amcli richiama la politica alla responsabilità nel considerare i pareri tecnici nelle scelte strategiche: “Nella malaugurata ipotesi di una pandemia – ammoniscono i microbiologi – questa non si astiene dal colpire una nazione piuttosto che un’altra”.
Entrambe le società scientifiche si dichiarano disponibili a collaborare con le istituzioni per contribuire, in ambito tecnico e scientifico, alla definizione delle strategie per la prevenzione e la risposta alle emergenze sanitarie.