Una persona su tre in Europa ha una malattia del fegato e spesso non lo sa. Un dato allarmante che riguarda milioni di italiani e che sarà al centro del 57° Congresso Nazionale dell’Associazione Italiana per lo Studio del Fegato (AISF), in programma a Roma il 27 e 28 marzo. Tra le patologie epatiche più diffuse c’è la steatosi associata a disfunzione metabolica (MASLD), nota anche come fegato grasso, che colpisce soprattutto persone con obesità e ipertensione. Secondo i dati del Libro Bianco AISF, la prevalenza in Europa è salita dal 25,3% al 38,2% negli ultimi anni, mentre in alcune regioni italiane, come la Sicilia, arriva al 48%.
"Oltre all’obesità e al diabete, la MASLD è favorita da uno stile di vita scorretto: troppo cibo spazzatura, poca attività fisica e una dieta sbilanciata – spiega la professoressa Vincenza Calvaruso, segretario AISF – Questo accumulo di grasso nel fegato può restare nascosto per anni fino a quando non si trasforma in un problema serio. Tuttavia, la malattia può subire un’inversione di rotta con modifiche allo stile di vita e con l’uso di farmaci già noti per il diabete e l’obesità, che si stanno dimostrando efficaci anche nel proteggere il fegato e prevenire danni gravi".
Il congresso affronterà anche l’evoluzione del trapianto di fegato, che negli ultimi anni ha visto un calo delle indicazioni legate all’epatite C, grazie ai farmaci antivirali, e un aumento dei casi dovuti alla MASLD. "Negli ultimi dieci anni, le indicazioni al trapianto di fegato in Italia hanno subito un'evoluzione significativa – sottolinea il professor Giacomo Germani, del Comitato Coordinatore AISF – La cirrosi epatica rimane la principale indicazione, ma con un cambiamento eziologico. Mentre i trapianti per epatite C sono diminuiti, sono in crescita quelli per steatosi epatica metabolica e cirrosi alcol-correlata. Inoltre, il trapianto di fegato viene oggi offerto, in casi selezionati e all’interno di protocolli scientifici, anche a pazienti con colangiocarcinoma e metastasi epatiche da tumore del colon-retto".