"Il metapneumovirus umano (Hmpv) circola regolarmente nell'Ue/Spazio economico europeo (See) durante i mesi più freddi. Attualmente, la sorveglianza delle infezioni respiratorie acute" nell'area europea "mostra un'attività aumentata dei virus respiratori, in particolare dell'influenza, senza un modello insolito o inaspettato per questo periodo dell'anno". L'Ecdc", Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, fa il punto della situazione, dopo che "il Cdc cinese ha segnalato un forte aumento delle infezioni virali respiratorie, tra cui le infezioni da Hmpv, nella Cina settentrionale da dicembre 2024". L'agenzia Ue, si informa in una nota, "continua a monitorare la situazione in collaborazione con il Cdc cinese e l'Oms (Organizzazione mondiale della sanità) Europa per raccogliere ulteriori informazioni".
Intanto però l'Ecdc ribadisce l'importanza di farsi trovare pronti all'imminente picco invernale: si "raccomanda agli Stati membri di prepararsi all'aumento dei casi di virus respiratori durante le prossime settimane invernali e di prendere in considerazione pratiche di prevenzione e controllo delle infezioni per ridurre la trasmissione in contesti sanitari, comprese le strutture di assistenza a lungo termine", è l'invito. "Il metapneumovirus umano - ricorda l'ente Ue - può colpire tutte le fasce d'età e normalmente causa malattie respiratorie da lievi a moderate, ma a volte l'infezione può essere grave nei bambini piccoli, negli anziani e nelle persone immunodepresse. Nell'Ue/See, l'Hmpv è più attivo durante la tarda primavera e l'inverno, spesso circolando insieme ad altri virus respiratori".
Per quanto riguarda gli strumenti disponibili contro questo patogeno, l'Ecdc ricorda che "non esiste un vaccino o un trattamento antivirale specifico per l'Hmpv". Tornando a quello che sta succedendo nel gigante asiatico, l'agenzia Ue infine puntualizza che "sulla base delle informazioni attuali, l'Ecdc ritiene che l'attuale situazione epidemiologica in Cina rifletta un aumento stagionale delle infezioni respiratorie causate da comuni agenti patogeni respiratori e non rappresenti alcuna preoccupazione specifica per l'Ue/See".