L’arrivo dell’inverno porta con sé i rischi legati all’aumento della circolazione di virus. Influenza, RSV, SARS-CoV-2 e polmonite pneumococcica minacciano in particolare le persone anziane e con patologie croniche. Per contenere la diffusione virale è necessario aumentare la copertura vaccinale tra anziani e persone a rischio, ma l’Italia registra ancora tassi insoddisfacenti, secondo i dati. La campagna ‘Abituati a proteggerti’ promossa da Pfizer, con il sostegno del Ministero della Salute e delle principali società scientifiche, punta a sensibilizzare sulla vaccinazione come mezzo per ridurre complicanze e sovraccarico del sistema sanitario. In questo contesto, medici di famiglia e farmacisti hanno un ruolo chiave nel facilitare l’accesso alla prevenzione. Il tema è stato al centro di un dibattito nella giornata di ieri, a Roma, con una task force di specialisti.
L’accento è stato posto sulla co-circolazione di vari virus respiratori, che aumenta i rischi clinici e mette a dura prova gli ospedali. “Innanzitutto, è possibile contrarre diversi virus respiratori all’interno della stessa stagione, creando la percezione di una ricaduta. In realtà, si tratta di infezioni causate da virus differenti che provocano sintomi simili ma indipendenti”, ha spiegato a margine dell’incontro il Prof. Massimo Andreoni, direttore scientifico della SIMIT (Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali). Un secondo aspetto critico è la gravità potenziale dei virus, che possono portare a ospedalizzazioni, ricoveri in terapia intensiva e, nei casi più seri, anche al decesso. “Perciò – ha proseguito Andreoni – la protezione non può concentrarsi su un unico patogeno, ma deve mirare a contrastare più virus simultaneamente”. Sulle misure di prevenzione: “è importante ricorrere a strumenti semplici, come l’uso delle mascherine in caso di sintomi o ambienti affollati, e il frequente lavaggio delle mani. Tuttavia, il pilastro della prevenzione resta la vaccinazione. Per tutti i virus respiratori per cui è disponibile un vaccino, dobbiamo vaccinarci, poiché ciò aiuta a prevenire forme gravi della malattia. Ricordiamo che i vaccini esistono solo per malattie gravi; non vengono sviluppati per infezioni minori”, ha ribadito lo specialista.
Andreoni ha poi ricordato che le categorie a rischio includono bambini fino a 5-6 anni, adulti oltre i 60 anni e persone con patologie croniche che compromettono il sistema immunitario.
Anche la Prof.ssa Roberta Siliquini, presidente della SItI (Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica), ha ribadito il ruolo cruciale della vaccinazione, al fine di garantire una protezione collettiva e ridurre la pressione sugli ospedali. “Assicurare una distribuzione capillare dei vaccini e promuovere la cultura della prevenzione è fondamentale per rafforzare la resilienza del sistema sanitario”, ha spiegato a margine dell’incontro.
“La sfida è far sì che tutti si sentano parte attiva nella protezione di queste categorie, promuovendo una sensibilizzazione diffusa e capillare attraverso campagne informative. È fondamentale affermare il diritto a vaccinazioni che sono da lungo tempo efficaci e sicure, in modo da proteggere i più vulnerabili e ridurre i rischi legati a queste infezioni stagionali”, ha concluso.
Sofia Gorgoni